Era il 24 febbraio il giorno in cui il Governo presentรฒ al Senato un emendamento inerente Liberalizzazioni. Al suo interno vi erano diverse modifiche alle regole su Ici (Imu) che parlavano del saldo per la Chiesa e per le organizzazioni non profit.
La chiesa e gli altri enti non commerciali dovrebbero l’Imu in maniera alle porzioni dei propri locali interessate ad attivitร commerciali e gli effetti fiscali si calcoleranno a partire dal prossimo anno.
Nella proposta si leggeva che dal pagamento di Ici e Imu sarebbero stati esentati gli immobili
– di enti non commerciali finalizzati esclusivamente allo svolgimento con modalitร non commerciali di attivitร assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive;
– degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti; Per quanto attiene immobili “misti” l’emendamento rimandava alle disposizioni della legge 286/2006 (articolo 2 commi 41, 42 e 44), in altri termini alle procedure di accatastamento degli immobili commerciali siti in particolari contesti.
La notizia di oggi รจ che il regolamento del Tesoro sull’Imu per il settore no profit รจ a tutti gli effeti legge e quindi non si potra’ ricorrere al Tar per contestarne la validita’. L’unico ricorso possibile sara’ alla Consulta. Lo prevede un emendamento dei relatori al dl sui costi della politica presentato nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato.