Inflazione, calano le attese per novembre

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Saranno resi noti nella giornata di venerdì i dati sull’inflazione nell’Eurozona e nella Unione europea relativi a novembre e quelli inerenti il tasso di disoccupazione nel mese di ottobre 2014.

Secondo un sondaggio condotto da Bloomberg, l’indice dei prezzi al consumo mostrerebbe per questo mese un decremento del +0,3% su base annua rispetto al +0,4% del mese scorso. Si tratterebbe del tasso di inflazione più basso degli ultimi cinque anni e per quanto il calo sia limitato, esso potrebbe costringere il governatore della BCE, Mario Draghi, a chiedere al board di dicembre un mandato per il varo di nuovi stimoli monetari.

Proprio in relazione scommessa che l’istituto inizierà presto a comprare titoli di stato, i rendimenti dei Bonos spagnoli a 10 anni sono scesi in mattinata sotto il 2%, segnando il nuovo minimo storico all’1,97%. Lo stesso dicasi per i BTp con scadenza 2024, che rendono adesso appena il 2,17%, nuovo record minimo, mentre lo spread BTp-Bund è scivolato a 140 punti base, +20 bp rispetto a quello della Spagna.

Non va però considerato come già fatto  il “quantitative easing” della BCE. La Germania guida il fronte dei contrari e sarebbero diversi i governatori ostili all’acquisto di bond sovrani, in quanto lederebbe il divieto di monetizzazione dei debiti imposto dallo statuto dell’Eurotower.

Tuttavia il rischio politico di un’implosione dell’Eurozona, accentuato negli ultimi mesi dall’indebolimento della ripresa nell’unione monetaria e dalla perdurante recessione dell’Italia – terza economia dell’area – potrebbe consigliare a Draghi di forzare la mano e di accettare l’ipotesi di uno scontro con la Bundesbank, godendo del sostegno esplicito del Fondo Monetario Internazionale.

Il varo effettivo delle nuove eventuali misure non avverrebbe prima del 2015, ma anche l’annuncio potrebbe essere rinviato al prossimo anno, perché il consiglio direttivo potrebbe accettare il QE, a patto di verificare l’andamento delle seconda asta Tltro di dicembre e gli effetti degli acquisti dei titoli Abs, iniziati solamente dalla metà di ottobre e che hanno subito un’accelerazione solo nelle ultime sedute.

 

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