Emilio Franco, Cfa, responsabile degli investimenti Ubi Pramerica sgr tiene a precisare che โLa crescita prevista nellโarea emergente continua ad essere positivaโ incoraggiando gli investitori ad essere ancora ottimisti verso i Paesi definiti emergenti, come Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Indonesia, che โnei prossimi due-tre anni si svilupperanno molto piรน rispetto ai Paesi giร sviluppatiโ.
Vari economisti prevedono che nel 2014 per i Paesi sviluppati ci sarร una crescita compresa tra lโ1 e lโ1,7%, mentre per i paesi emergenti, che hanno un debito pubblico e un deficit decisamente inferiore rispetto a quello di Usa e Ue, รจ stimata fra il 4 e il 5%.
Viene quindi consigliato di tenere in portafoglio obbligazioni e azioni dei Paesi emergenti, anche perchรฉ hanno la possibilitร di assicurare proventi sempre piรน alti, soprattutto nel medio-lungo periodo. Dopo il lungo periodo di oscillazioni che le obbligazioni di questi Paesi hanno avuto, non dovrebbero esserci piรน paure.
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Come ha spiegato Jack Deino, responsabile dei portafogli specializzati sui mercati emergenti di Invesco, uno dei maggiori gruppi statunitensi e globali del risparmio gestito, โLa causa di queste forti oscillazioni va individuata negli annunci della Federal Reserve americana sulla volontร di ridurre gradualmente (tapering) la politica di acquisto di titoli del Tesoro Usa. I mercati hanno reagito in modo scomposto e flussi di investimenti considerevoli sono stati ritirati dai paesi emergenti per essere rimpatriati sulle economie piรน sviluppate, a caccia di rendimenti miglioriโ.
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Anche secondo Deino โLa crescita di lungo periodo delle economie emergenti rimanga uno dei principali elementi a sostegno dell’investimento di lungo periodo sia sulle azioni che sulle obbligazioniโ.