Inwit, esordio a Piazza Affari

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Inwit esordisce a Piazza Affari. Sarà una delle protagoniste del prossimo biennio? Si, secondo l’amministratore delegato del gruppo Oscar Cicchetti.

La società nella quale sono state inserite le torri del segnale di Telecom Italia è finalmente quotata in Borsa. Le premesse sono positive. Le sinergie tra broadcast e telecomunicazioni sono molteplici e dunque Cicchetti e molto fiducioso.

Per quanto concerne il dividendo l’ad di Inwit ha ricordato che “non abbiamo annunciato una politica dei dividendi, deciderà il cda” ha aggiunto prima di salire sulla balconata a Palazzo Mezzanotte per il simbolico ‘suono della campanella’ che annuncia l’avvio delle contrattazioni. “Siamo soddisfatti – ha aggiunto circa la quotazione -. Avevamo una storia solida, il fatto che sia stata apprezzata dal mercato ci ha fatto piacere. Ci sono i più grandi nomi della finanza mondiale, il più grande è al di sotto del 2%”. Spunta intanto anche il fondo dell’università di Harvard tra i soci rilevanti di Inwit: al termine dell’offerta di vendita Harvard management company risulta detenere il 2,6% de capitale. Presente con il 3% circa il fondo Threadneedle, azionista anche di Ei Towers.

Dopo il poker di matricole Pmi sull’Aim, Borsa italiana si appresta a calarne un altro sul mercato principale. Incluso il recente sbarco del caffè Segafredo (Massimo Zanetti Beverage Group) sale a quattro il totale di debuttanti di metà 2015 con le torri di Telecom Italia, Inwit appunto, e il tandem composto dal factoring di Banca Sistema e dagli immobili residenziali targati Caltagirone,Domus Italia.

Per quanto riguarda Inwit, i titoli sono stati collocati nella parte alta della forchetta, esattamente a 3,65 euro. Dall’operazione di quotazione il gruppo Telecom incasserà 857,8 milioni, al netto delle commissioni alle banche collocatrici. “Faccio un bel sorriso – ha commentato l’ad di Telecom, Marco Patuano a valle del collocamento -.

 

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