Istat, calo delle vendite al dettaglio

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E’ un’Italia ancora frastornata dalla crisi economica, quella che si appresta a chiudere il 2014. Un altro anno difficile, ricco di tasse da pagare e ‘povero’ dal punto di vista dei consumi e dei miglioramenti del tenore di vita. Almeno per quanto riguarda gran parte della popolazione.

Ciò si evince dai dati forniti dall’Istituto di Statistica più rinomato dell’intero territorio. E, ancora una volta, i dat non promettono nulla di buono.

Durante il mese di ottobre le vendite al dettaglio sono rimaste invariate in confronto al mese di settembre, come era già avvenuto peraltro durante lo scorso mese. A riferirlo, come annunciato in precedenza, è l’Istat. Su base annuale si assiste a una flessione dello 0,8%, maggiore di quella dello 0,6% registrata a settembre.

Per quanto riguarda la media del trimestre agosto-ottobre 2014, l’indice ha fatto segnare una flessione dello 0,3% sui tre mesi precedenti. Nel confronto con settembre 2014, le vendite restano invariate sia per i prodotti alimentari sia per quelli non alimentari. Rispetto ad ottobre 2013, l’indice del valore delle vendite di prodotti alimentari diminuisce dello 0,5%, quello dei prodotti non alimentari segna un calo dell’1,0%.

Questo il parere degli esperti, sulla situazione.

C’è un problema di fiducia delle famiglie italiane nel futuro. Se non percepiscono l’avvio della crescita dell’occupazione e dei redditi continueranno a risparmiare. Solo se il quadro migliorerà davvero decideranno di spostare una quota del risparmio verso i consumi. Siamo ancora in pieno inverno dei consumi – interviene Rossella Brenna, direttore vendite del gruppo Unes (insegne Unes e U2) anche se noi siamo in lieve crescita. Le famiglie continuano nel processo di razionalizzazione della spesa, anche scegliendo prodotti più economici, come la carne bianca invece che la rossa e acquistando al supermercato gli ingredienti per fare in casa torte, dolci e biscotti.

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