La crisi occupazionale del turismo italiano

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 Che il turismo italiano fosse in crisi era fatto noto, nonostante questo settore sia stato sempre uno dei più produttivi in Italia. Ma adesso la situazione è divenuta drammatica, come emerge dai dati dell’Osservatorio turistico-alberghiero di Federalberghi che ha registrato un calo del 4,7% del numero degli occupati del settore tra gennaio e maggio di questo anno rispetto allo stesso periodo del 2012.

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Diminuiscono sia gli occupati a tempo determinato, – 4,9%, sia quelli a tempo indeterminato, – 4,6%. Meno lavoro, meno reddito per le famiglie che lavorano nel settore che avrà un effetto devastante sui consumi degli italiani, già ridotti all’osso.

La causa di questo aumento della disoccupazione nel comparto turistico va rintracciata in quello che il presidente della Federazione Bernabò Bocca chiama il turismo a due velocità: pur mantenendosi alta la presenza dei turisti stranieri, nei primi cinque mesi dell’anno le presenze negli alberghi sono aumentate del 3,1%, c’è la pesante riduzione delle presenze italiane, che si sono abbassate di un ulteriore 4,7%, percentuale impossibile da bilanciare con le presenze di stranieri.

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Una percentuale alta, troppo alta, che ha spinto Federalberghi a richiedere al Governo il riconoscimento dello stato di crisi occupazione del settore.

 

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