La “febbre” d’impresa resta alta, almeno in Italia

Home > Impresa > La “febbre” d’impresa resta alta, almeno in Italia

Nel bel mezzo della crisi si faceva impresa soltanto per sfuggire alla disoccupazione per cui chi si metteva in proprio lo faceva per non perdere clienti magari reperiti nel precedente impiego. Adesso sempre più imprenditori credono nelle possibilità di trasformare un’idea in business. 

Ecco i principali risultati che emergono da un’indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research contenuta nella guida della collana Le Bussole di Confcommercio “Dall’idea all’impresa” presentata in occasione dell’VIII Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio “Evoluzioni – il futuro è già presente” in corso di svolgimento a Roma.

+17% di start up innovative, il report di Unioncamere

Più che per le possibilità di successo o per trovare lavoro, oggi quello che spinge ad avviare un’impresa è avere un’idea trasformabile in business. Due imprenditori su tre, infatti, hanno costruito l’attività dopo aver avuto un’intuizione e oltre il 60% lo ha fatto per valorizzare le proprie conoscenze e competenze. E oggi in Italia sembrerebbero esserci molte idee di business visto che la voglia di fare impresa riguarda quasi il 60% dei cittadini sopra i 24 anni; in ogni caso, per chi è riuscito ad avviare un’impresa le principali difficoltà da superare sono state l’eccessivo livello delle tasse (nel 35% dei casi) e il peso degli adempimenti amministrativi (27%); di contro, chi non c’è riuscito o è uscito dal mercato vede le principali ragioni del proprio insuccesso nella difficoltà di trovare le risorse finanziarie necessarie, di fare fronte agli adempimenti burocratici, di comprendere il mercato nel quale collocarsi; e se provenire da una famiglia di imprenditori, cosa che riguarda quasi 1 imprenditore su 3, può aiutare nella fase di avvio di un’impresa, le capacità relazionali, la conoscenza del proprio mestiere e il talento sono i principali driver affinchè l’attività abbia poi successo; insomma, imprenditori si nasce e si diventa ma per avere migliori chances di sopravvivenza sul mercato contano molto anche la preparazione scolastica e formativa e le esperienze professionalizzanti come training e tirocini.

Lascia un commento