Negozianti contrari alle date dei saldi, ecco per quale motivo

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A gennaio, come di consueto, partiranno i saldi invernali e, praticamente archiviate le feste, si potrà spendere quel che resta della tredicesima, nei negozi che sfoggiano prezzi imbattibili prima del lancio delle nuove collezioni. Il via nelle prime regioni è previsto già il 2 gennaio. Ma i negozianti non sono d’accordo. 

Con le dovute differenze regionali, a gennaio prenderanno il via i saldi  invernali e anche se la Confcommercio non ha ancora pubblicato il calendario definitivo, si sa che l’operazione “consumi” potrebbe partire già dopo Capodanno. E questo non piace ai negozianti.

A lanciare l’allarme ci pensa Confimprese che spiega:

“Chi comprerà a prezzo pieno il 2 gennaio? Buona parte degli italiani sarà ancora in vacanza durante il fine settimana del 2 gennaio, perciò non ha alcun senso far partire i saldi invernali il martedì 5, quando è risaputo che commercialmente i negozi registrano gli incassi maggiori, dal 23 al 25% del totale settimana, proprio sabato e domenica”.

“Usciamo dalla miopia che ci contraddistingue e guardiamo a ciò che succede all’estero, dove i saldi si concentrano subito dopo Natale. In Inghilterra – ha aggiunto – partono il 26 dicembre, in Belgio il 3 gennaio, ma se l’inizio dei saldi cade di domenica, i commercianti possono avviarli il giorno precedente. In Germania durano solo due settimane, perché è noto che durante i saldi le battute di cassa, pari al 50%, si concentrano nei primi 15 giorni”.

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