La Francia ci prova con la moneta locale

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 La Francia è sull’orlo del dissesto economico e finanziario e questo vuol dire che nonostante gli allarmi su Slovenia, Spagna e Italia, si potrebbe a breve profilare una situazione ancora più grave con uno dei colossi del Vecchio Continente.

Una proposta per superare la crisi è arrivata in questi giorni da due professori italiani, Massimo Amato di 48 anni, che oltre ad essere un filoso, insegna anche storia delle crisi finanziarie, e Luca Fantacci che di anni ne ha 40 e insegna storia e scenari economici internazionali sempre alla Bocconi.

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I due italiani, insieme a Jean Marc Ayrault che è il sindaco socialista della città di Nante, hanno fatto la proposta per l’introduzione di una nuova moneta locale, alternativa all’euro, che potrebbe chiamarsi bonùs.

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In Francia, quindi, complementarmente all’euro, potrebbe diffondersi una valuta, pensata e studiata nel 2006 ma importante soprattutto adesso in una fase di profonda crisi. L’obiettivo del progetto è quello di affrontare una volta per tutte e risolvere, un problema importante: i debiti della pubblica amministrazione con le imprese.

Il Bonùs, secondo i progetti, dovrebbe interessare soprattutto i lavoratori, le imprese e i servizi pubblici. In pratica come ultimo obiettivo c’è l’eliminazione dei crediti e dei debiti con il conseguente pareggio dei conti.

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