La legge di Stabilità delude anche i Giovani di Confindustria

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 Anche i Giovani Imprenditori di Confindustria si sono dimostrati piuttosto insoddisfatti di quanto varato dal Governo all’interno della Legge di Stabilità, che è stata emanata solo da qualche giorno ma non ha ancora smesso di suscitare accese polemiche. 

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Così come il Presidente dell’Unione degli Industriali Italiani Giorgio Squinzi, anche il Presidente degli Giovani di Confindustria ha avuto in questo giorni parole di insoddisfazione nei confronti dei provvedimenti inseriti all’interno della Legge, che è stata giudicata non abbastanza di rottura con il passato in relazione alla situazione reale vissuta dal Paese.

In aumento ordinativi e fatturato dell’industria ad agosto 2013

Anche il Presidente dei Giovani di Confindustria Jacopo Morelli, infatti, si sarebbe aspettato un intervento più incisivo da parte del Governo volto a decretare una volta per tutte la fine dell’austerity e la ripresa degli investimenti in campo industriale. Le riforme inserite all’interno della Legge di Stabilità, però, non sono riuscite a ridare all’industria italiana quella competitività di cui ha bisogno a livello internazionale e a risolvere problemi urgenti come:

  • l’abbassamento del cuneo fiscale che grava sulle spalle di lavoratori e imprese – sui primi per il 50% circa, mentre sui secondi per il 68,7%, attraverso il total tax rate
  • la riduzione dei tempi di attesa della giustizia
  • la certezza del diritto.

Inoltre lo stesso Parlamento appare ancora in attesa di una legge elettorale diversa. Nel frattempo a livello internazionale l’immagine dell’Italia appare sempre più cupa, fossilizzata attraverso i suoi dati negativi sul debito pubblico, che ha raggiunto il 132% del Prodotto Interno Lordo, sul fallimento delle imprese e sull’instabilità della classe politica.

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