La proposta giapponese alla crisi della previdenza

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 In un Giappone oramai lanciato sull’ onda aggressiva della politica economica varata dal Primo Ministro Shinzo Abe, che attraverso l’ applicazione di misure più che innovative ha intenzione di scuotere il paese dalla duratura deflazione che lo ha avvolto negli ultimi venti anni, ha fatto in questi giorni discutere la proposta per il risanamento della previdenza lanciata dal Ministro dell’ Economia giapponese Akira Amari. 

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Secondo il Ministro, infatti, nel giro di un paio di decenni il Giappone dovrà affrontare il problema del decisivo invecchiamento della popolazione nazionale, un quarto della quale raggiungerà un’ età superiore ai 65 anni, con la conseguente diminuzione della forza lavoro e il conseguente aumento delle spese sanitarie e previdenziali.

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La soluzione a tutto questo è, quindi, secondo Amari, una attenta riforma del sistema previdenziale o l’ impiego di una tecnologia talmente all’ avanguardia che consenta ai lavoratori giapponesi di rimanere attivi per tutta la vita e di non andare mai in pensione: una soluzione avveniristica, sì, ma che se valida potrebbe  anche essere esportata altrove.

In particolare, dunque, il Ministro Amari pensa all’ utilizzo futuro di farmaci, dispositivi medici e assistenziali, nonché dell’ uso di cellule staminali pluripotenti indotte – IPS – da sostituire a quelle malate.

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