La tendenza europea sull’emissione di titoli di stato

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 I titoli di stato servono ai paesi dell’Europa e non solo, per vendere quote del debito pubblico in modo da dilazionarne il pagamento negli anni. In genere gli stati che emettono titoli a breve termine in grandi quantità, hanno bisogno di liquidità.

Sognare titoli di stato di lunga durata, mettiamo anche 15 e 30 anni, vuol dire avere il coniglio nel cappello, la soluzione alla crisi, aver trovato un modo per assicurare la governabilità del paese. I titoli a 10 anni, invece sono generalmente indicati per capire il sentiment di uno stato e pesare l’influenza della situazione politica su quella finanziaria ed economica.

L’Italia ha archiviato di recente le ultime due aste dell’anno e sogna di poterne fare di  nuove dedicandosi ai BTp di lungo periodo, ma in Europa la pensano tutti allo stesso modo? Praticamente sì. Soltanto l’Italia si era concentrata sui titoli più brevi ed ora pensa a ridurre lo stock di quest’ultimi lasciando spazio ai titoli a medio e lungo termine.

Anche per Spagna e Francia, si può fare un discorso analogo. Madrid ha ridotto i titoli di stato in asta con scadenza oltre i 10 anni. Oggi i Bonos a 2 e 3 anni sono il 46 per cento del totale. Gli OaT francesi con scadenze superiori ai 10 anni sono stati ridotti nelle aste del 2012 passando dal 15 all’11 per cento del totale.

Soltanto la Germania, nel periodo 2008-2011 ha visto aumentare i titoli di stato di medio e lungo termine.

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