Le banche europee più solide: la panoramica di fine 2025

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Occorre assolutamente concentrarsi sulle banche europee che danno maggiori garanzie ai clienti a fine 2025, grazie ad alcuni studi estremamente interessanti per tutti. I recenti risultati del test condotto dalla Banca Centrale Europea (BCE) sulla solidità degli istituti di credito europei confermano un quadro rassicurante: per il 2025, le banche del continente mostrano nel complesso “posizioni robuste di capitale e liquidità e una forte generazione di utili”.

banche europee

Come se la bassano le banche europee nello scorcio finale del 2025

Questo giudizio emerge dallo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), il processo annuale di revisione e valutazione prudenziale condotto dalla Vigilanza BCE, che ha coinvolto un totale di 105 banche europee sottoposte alla sua diretta supervisione. Lo SREP valuta la robustezza degli istituti, in particolare in base ai requisiti di capitale individuali noti come Pillar 2 Requirements (P2R).

La performance delle banche italiane

Gli istituti di credito italiani hanno ottenuto ottime valutazioni in termini di rischiosità, posizionandosi tra i più solidi in Europa.

Il Gruppo Credem spicca in modo significativo, risultando primo in Italia e tra le prime tre banche europee per i requisiti di capitale SREP. La Vigilanza BCE ha fissato per Credem un P2R pari all’1,25%, il valore più basso tra le banche italiane esaminate e uno dei più bassi in assoluto a livello europeo. Anche altri grandi nomi del panorama bancario italiano hanno dimostrato una notevole solidità:

Banca Mediolanum: con un P2R fissato all’1,50%.

Intesa Sanpaolo: con un P2R fissato all’1,65%.

Questi requisiti indicano la percentuale di capitale aggiuntivo che una banca deve detenere per coprire rischi specifici non intercettati dai requisiti minimi di base (Pillar 1). Più basso è il P2R, minore è il capitale aggiuntivo richiesto dalla Vigilanza, e maggiore è la percezione di solidità e minor rischiosità dell’istituto.

Il contesto normativo europeo

A livello complessivo, la vigilanza bancaria ha specificato che i requisiti e la guidance sul capitale CET1 e i requisiti di Secondo Pilastro per il 2026 rimangono sostanzialmente stabili, rispettivamente all’11,2% e all’1,2%. Parallelamente, la guidance non vincolante del Pillar 2 è scesa leggermente dall’1,3% all’1,1%.

Rispetto al precedente ciclo SREP, la BCE ha imposto un 30% in meno di misure qualitative (interventi diretti sui processi interni della banca), focalizzate principalmente sul rischio di credito, l’adeguata governance e la patrimonializzazione.

Per il triennio 2026-2028, le priorità di vigilanza della BCE si concentreranno sulla resilienza ai rischi geopolitici e alle incertezze macro-finanziarie, oltre che sul rafforzamento della solidità operativa e dei sistemi IT degli istituti. Vedremo come andranno le cose per le banche europee nei prossimi mesi.