Le conseguenze dello scudo fiscale e del rimpatri giuridico dei capitali

Home > News > Italia > Le conseguenze dello scudo fiscale e del rimpatri giuridico dei capitali

 Negli ultimi giorni si è tornati a palare di scudo fiscale. Si tratta, infatti, per la politica e il fisco italiani di uno di quegli argomenti che tornano sempre sulla cresta dell’onda in maniera ciclica. Così come succede, anche, per l’evasione fiscale. Ma visto che attraversiamo ormai tempi di spending review è più che normale che se ne parli. 

Il nuovo piano di rientro dei capitali italiani dall’estero

Molti tentativi di spending review del passato, infatti, sono stati fondati proprio sul rientro di capitali dall’estero e sulla lotta immancabile all’elusione e all’evasione fiscale. Lo scudo fiscale, tre anni fa, è stato uno dei provvedimenti tra i tanti. Ma in Italia ancora sono in vigore i suoi effetti, le sue conseguenze.

> La Legge di Stabilità non sarà modificata secondo Saccomanni

L’ultimo scudo fiscale ha posto sotto scudo un totale di 104,5 miliardi di capitali all’estero, appartenenti ad un totale di circa 180 mila contribuenti. Su questo totale sono stati pagati, ad oggi, circa 5 miliardi di sanzioni. In effetti il recupero previsto era stato leggermente più alto. E’ vero inoltre che di questi capitali solo la metà hanno ripreso, o hanno trovato, la via dell’Italia, mentre circa il 50 per cento sono rimasti dove erano.

A distanza di anni, quindi, su base statistica, si può dire che il rimpatrio giuridico ha funzionato solo in parte. La metà dei capitali sono rimasti ancora all’estero in affidamento ad intermediari di vario genere.

Quello che però viene messo in luce in questi giorni è che le cifre oggetto dello scudo restano anche al riparo da indagini amministrative di qualsiasi tipo.

 

 

Lascia un commento