
La Legge di Stabilità potrebbe arrivare in aula con la richiesta da parte del governo del voto di fiducia per velocizzare i tempi. I tempi dell’arrivo in aula si sono allungati e tra i gruppi parlamentari e nella maggioranza c’è abbastanza consenso sulle scelte.
La “Web tax” è stata quindi riformulata dopo l’intervento di Renzi per evitare di colpire in maniera eccessiva i colossi che operano su internet. La tassa, sponsorizzata dal Pd, non prevede più l’obbligo dell’apertura della Partita Iva per chi effettura commercio elettronico in Italia. Aprire la Partita Iva è invece necessario per la pubblicità online e per il diritto d’autore.
Per Renzi, è importante riflettere sulla questione nel semestre europeo. Il segretario del Pd ha affermato: “Certo, c’è il tema della tassazione dei servizi online, è giusto evitare l’elusione da parte delle grandi piattaforme informatiche, ma questo non lo si risolve con una battaglia di principio che fa l’Italia”.
La “Web tax” è stata riformulata e l’emendamento sulla Tobin tax ritirato. L’emendamento, proposto dal Pd, sulla tassazione delle transazioni finanziarie proponeva di allargare i soggetti cui la tassa è riferita considerando tutti i titoli, a parte quelli non speculativi come i titoli di Stato. Si proponeva anche l’abbassamento dell’aliquota allo 0,01%. Il governo ha detto che riferirà sulla questione entro gennaio e che la stessa sarà affrontata meglio nel semestre italiano di presidenza europea.