Nella Legge di Stabilità “Web tax” riformulata e niente Tobin tax

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 La Legge di Stabilità arriva oggi alla Camera per la votazione. Ieri notte si è chiuso l’esame degli emendamenti e le ultime novità sono state inserite. Tra queste, c’è una modifica sulla cosiddetta “Web tax“. Dopo l’intervento del segretario del Pd Matteo Renzi, la Commissione Bilancio della Camera ha alleggerito la tassazione. La novità confermata è quella del nuovo fondo per il cuneo fiscale.
La Legge di Stabilità potrebbe arrivare in aula con la richiesta da parte del governo del voto di fiducia per velocizzare i tempi. I tempi dell’arrivo in aula si sono allungati e tra i gruppi parlamentari e nella maggioranza c’è abbastanza consenso sulle scelte.
La “Web tax” è stata quindi riformulata dopo l’intervento di Renzi per evitare di colpire in maniera eccessiva i colossi che operano su internet. La tassa, sponsorizzata dal Pd, non prevede più l’obbligo dell’apertura della Partita Iva per chi effettura commercio elettronico in Italia. Aprire la Partita Iva è invece necessario per la pubblicità online e per il diritto d’autore.
Per Renzi, è importante riflettere sulla questione nel semestre europeo. Il segretario del Pd ha affermato: “Certo, c’è il tema della tassazione dei servizi online, è giusto evitare l’elusione da parte delle grandi piattaforme informatiche, ma questo non lo si risolve con una battaglia di principio che fa l’Italia”.
La “Web tax” è stata riformulata e l’emendamento sulla Tobin tax ritirato. L’emendamento, proposto dal Pd, sulla tassazione delle transazioni finanziarie proponeva di allargare i soggetti cui la tassa è riferita considerando tutti i titoli, a parte quelli non speculativi come i titoli di Stato. Si proponeva anche l’abbassamento dell’aliquota allo 0,01%. Il governo ha detto che riferirà sulla questione entro gennaio e che la stessa sarà affrontata meglio nel semestre italiano di presidenza europea.

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