L’Ifo tedesco non pompa le borse

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 All’inizio della settimana di contrattazioni, le maggiori borse europee si sono dimostrate in calo e a niente è servito pubblicare i dati sull’Ifo tedesco che hanno dato respiro e fiducia agli investitori.

Sicuramente a capitalizzare l’attenzione c’è stata la borsa di Tokyo dove l’indice Nikkei e lo yen sono risultati in calo dopo la presa di coscienza di un’altra vittoria del partito conservatore del premier Abe. In effetti, per il futuro prossimo, il Giappone affronterà la crisi con le stesse tecniche adottate fino a questo momento. In realtà a livello di prodotto interno lordo ci sono stati degli interessanti miglioramenti.

Vince Abe e cala lo yen

Ma passiamo un attimo a considerare quello che è accaduto di riflesso in Europa dove il differenziale tra Bund e BTp, il celeberrimo Spread, ha ripreso a crescere tanto che i nostri titoli di stato, nell’ultima asta di giovedì scorso, hanno offerto un rendimento del 4,8 per cento. Ad influire sul sentiment degli investitori del Vecchio Continente è intervenuta anche la Federal Reserve.

Di nuovo in salita la fiducia dei consumatori

La settimana di contrattazioni, infatti, si è aperta con la presa di coscienza che la Fed abbandonerà presto il programma di stimoli all’economia a stelle e strisce. A piazza Affari, nello specifico, perdono terreno soprattutto i titoli energetici, ma sembra ormai evidente che il titolo maggiormente sotto stress sia stato quello Mediaset, per via delle evoluzioni del processo Ruby.

 

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