L’industria italiana in cattive acque

Home > Investimenti > Opzioni Binarie > L’industria italiana in cattive acque

 Enrico Letta, incontrando Martin Schulz, ha evidenziato il problema emergente per l’Italia e per l’Europa. La priorità, oggi, è risolvere il dramma della disoccupazione giovanile che almeno nel nostro paese ha raggiunto proporzioni considerevoli e preoccupanti: il 38%.

Le risposte di Schulz ai dubbi di Letta

L’Italia deve iniziare con le riforme strutturali, questo è il parere di Olli Rehn che invita il nostro paese e tutte le altre nazioni in difficoltà, a non mettere più al primo posto i conti pubblici, ma le riforme utili a generare la crescita economica.

Il nostro tessuto industriale, intanto, dimostra di essere stato intaccato pesantemente dalla crisi. La produzione, infatti, è diminuita parecchio e a marzo è stato registrato un ribasso dello 0,8 per cento rispetto a febbraio. Su base annua, il calo della produzione industriale si assesta così sul 5,2 per cento.

A fornire questi dati alla politica e alle istituzioni, ci ha pensato l’Istat che a malincuore prende atto del diciannovesimo calo consecutivo e spiega che ad osservare attentamente il dato grezzo ci si rende conto che il calo è ancora più forse e si assesta sul -9,5 per cento.

Insomma, il calo della produzione industriale, registrato alla fine dell’anno scorso, doveva subire un’inversione di tendenza nel primo trimestre dell’anno che invece non è stato altro che il prolungarsi dell’inverno, in tutti i sensi.

Lascia un commento