Marchionne rilancia Alfa Romeo

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Più di 300 giornalisti provenienti da tutto il mondo e ospiti a sorpresa. L’Alfa day di Arese è, nelle premesse di Sergio Marchionne, il primo giorno della nuova avventura per il Biscione.

La sede, lo storico ex stabilimento dell’Alfa Romeo, è scelta per riconciliarsi con il passato. Con una grande storia che negli ultimi decenni non era stata all’altezza del suo mito. Per tutte queste ragioni il lancio della nuova Giulia (pare che si chiamerà davvero così, anche se regna un alone di mistero) è molto più del semplice annuncio di un nuovo prodotto. Per Fca dovrebbe segnare la data di ingresso nel segmento delle auto premium di alta gamma, con l’ambizione di sfidare i tedeschi di Audi e Bmw in un mercato che oggi dominano praticamente senza rivali.

Con la nuova Giulia, Marchionne vuole sfidare i colossi della Germania. Quando nella sede del museo Alfa cadrà il telo della nuova Giulia si capirà se davvero la Fca ha buone possibilità di vincere la scommessa. Che non è solo una scommessa commerciale. Per l’Italia è molto di più. E’ una sfida decisiva per riuscire ad eliminare la cassa integrazione dagli stabilimenti italiani. La Giulia si produce a Cassino e lo stabilimento laziale è destinato a diventare il cuore della nuova Alfa Romeo. Oltre al modello che viene svelato in queste ore dovranno essere prodotti un suv di gamma media, l’erede della Giulietta e un terzo modello. Il secondo stabilimento Alfa sarà Mirafiori. Dove dovrebbero nascere il suv di grandi dimensioni del Biscione e la nuova ammiraglia. Infine si parla di un modello Alfa anche per Pomigliano (che con il marchio milanese nacque negli anni delle partecipazioni statali).

 

 

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