Maxi tassa manda in crisi il fumo elettronico

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 Il boom dei rivenditori di sigarette elettroniche non poteva che mettere sul chi va là anche il governo che vista la diffusione di questi strumenti ha pensato, a posteriori, di tassare anche il fumo elettronico. La maxitassa prevista dallo Stato, come quella che già esiste a carico dei rivenditori di tabacco, rischia di mandare in crisi quello che era considerato l’astro nascente del business tricolore.

Le mini tasse inserite per la manovra economica

Sull’argomento, il primo a parlare, è uno dei massimi operatori del settore, Ovale, che ha denunciato la famosa super imposta. Con questa tassa di rischia di vedere dimezzato il fatturato dei rivenditori di sigarette elettroniche, con la conseguenza che ci sarà la chiusura di tantissimi negozi e si vedrà aumentare ancora il numero dei disoccupati.

Il Governo ripensa all’accisa sul fumo elettronico

Se l’Erario pensava dunque di ricavare qualcosa da questa situazione, adesso potrebbe essere alle prese con un vero effetto boomerang. L’estate, in ciò, ha rappresentato un momento di pausa ma adesso il governo potrebbe riprendere le fila del discorso. La popolazione, così come la politica, sono divise in due gruppi: da un lato ci sono coloro che ritengono che le sigarette elettroniche siano pericolose per la salute, alla stregua delle sigarette, dall’altro lato ci sono invece coloro che ritengono le sigarette elettroniche un’ottima alternativa alla nicotina.

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