Mercati americani, poco mossi nel fine settimana

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 Indici statunitensi molto vicini alla parità. Il Dow Jones Industrial Average evidenzia un calo dello 0,15% mentre il Nasdaq Composite mostra un incremento dello 0,12%. Dopo la valanga di cifre macroeconomiche dei giorni scorsi la giornata di oggi è stata caratterizzata da un unico dato macroeconomico rilevante, ovvero l’indice sulla fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan che ha mostrato un rialzo nel mese di giugno a 82,5 (consensus 82,0).

In Europa ci sono state parecchie notizie interessanti che tuttavia non hanno particolarmente mosso i mercati. Oggi sono stati pubblicati i dati sull’inflazione. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo in Spagna non ha mostrato variazioni su base annuale (consensus +0,1%). Discorso diverso in Germania dove l’indice CPI ha evidenziato una crescita dello 0,4% (attese +0,2%). Battuta d’arresto, quindi, per la Spagna. Dobbiamo inoltre accennare alla vittoria di Juncker alla presidenza della Commissione Europea nonostante l’opposizione di David Cameron, allo storico accordo di associazione fra Ucraina, Moldavia e Georgia e UE.

Wall Street, registra nuovi massimi storici

Riteniamo che al momento gli investitori stiano già guardando agli importanti appuntamenti della prossima settimana. Giovedi’ prossimo avremo sia il meeting della BCE che la pubblicazione dei non farm payrolls statunitensi di giugno.

 

Forex: la sterlina britannica non è più la regina del mercato, la divisa giapponese le ruba il trono

Come abbiamo osservato in più studi nelle ultime settimane la valuta più forte sul mercato FOREX è sempre stata la sterlina britannica grazie al cambio di rotta da parte della Bank of England in politica monetaria. Il governatore della banca centrale londinese, Mark Carney, ha, infatti, espresso l’intenzione di rialzare i tassi d’interesse prima del previsto per fronteggiare i rischi di bolla del comparto immobiliare (soprattutto a Londra e nelle regioni del Sud-Est dell’Inghilterra) spiega Filippo A Diodovich di Ig. Oggi pero’ lo yen giapponese ha mostrato una forza superiore a quella della moneta UK. Grazie alla pubblicazione dei dati sull’inflazione (a maggio indice CPI +3,7% a/a, ex alimenti freschi +3,4% a/a, ex energetici e alimentari +3,4% a/a) la divisa del paese del Sol Levante ha mostrato un forte apprezzamento legato alle attese degli investitori su una modifica della posizione ultra-accomodante della Bank of Japan. Se ci sono buone notizie sulla ripresa dell’inflazione è comunque da segnalare il deludente dato sulla spesa delle famiglie nipponiche scesa nel mese di maggio dell’8% su base annuale. Tali cifre sono inevitabilmente legate al forte aumento della tassa sui consumi passata recentemente dal 5% all’8%, misura inevitabile per permettere di dare un pattern di sostenibilità all’immenso debito pubblico del paese.

 

Aste: rendimenti segnano nuovi minimi storici

Importanti aste in Italia. Il Tesoro italiano è riuscito a collocare l’intera offerta di BTP a 5 e 10 anni. Il rendimento lordo del BTP a 5 anni si è attestato all’1,35%, quello del 10 anni al 2,81%, entrambi nuovi minimi storici dall’introduzione dell’euro.

 

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