Mercati europei verso il rimbalzo

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Prende quota il rimbalzo sui mercati europei e su Wall Street, a seguito di un lunedì da dimenticare che, con crolli fino all’8% dall’Asia agli Usa, ha eroso 2.700 miliardi di dollari di valore dalle azioni globali: più del Pil italiano.

I listini del Vecchio continente chiudono in terreno ampiamente positivo, nonostante in Cina siano proseguite, copiose, le vendite. A rafforzare gli scambi Ue c’è anche la decisione della Banca centrale cinese di tagliare i tassi per la quinta volta da novembre; sforbiciata anche la liquidità di riserva che le banche devono detenere, nella speranza di ridare ossigeno alle quotazioni azionarie dopo l’ennesimo crollo dei listini del colosso asiatico: era dal 1996 che non si assisteva a una simile disfatta. Milano si rafforza fino a segnare un rally finale del 5,86%, di nuovo sui livelli di venerdì scorso. Bene intonate anche le altre:Parigi +4,14%, Francoforte +4,97%, Londra +3,09%. Atene chiude in rialzo del 9,3%. Anche Wall Street conferma le indicazioni dei future e rimbalza: quando l’Europa si avvia alla chiusura, il Dow Jones sale del 2,5%, lo S&P500 guadagnano il 2,2% e il Nasdaq risale del 2,8%.

Il listino di Shanghai ha invece proseguito nella striscia di ribassi, con gli investitori preoccupati per il rallentamento economico e per l’incapacità delle autorità di Pechino di porre freno alle vendite: le stesse autorità, a metà agosto, avevano annunciato lo stop al supporto dei mercati, dopo la fase di volatilità iniziata nello scorso luglio.

Oggi, a dire il vero, la Banca Centrale cinese aveva già provato a correre ai ripari: ha messo sul mercato pronti contro termine per 150 miliardi di yuan, contro i 120 miliardi in scadenza, con un’iniezione netta di liquidità per 30 miliardi. L’Istituto centrale ha anche venduto titoli di Stato semestrali ai tassi minimi degli ultimi cinque anni, nella speranza di far girare un po’ di denaro a basso costo.

 

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