Mercato, che delusione da Twitter

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Twitter supera le stime degli analisti sul fronte degli utili, tuttavia delude il mercato per il numero di utenti attivi mensilmente e per le stime relative al trimestre in corso.

Durante l’ultimo periodo dello scorso anno, il sito di microblogging ha registrato 710,5 milioni di dollari di ricavi, in rialzo del 48,3% in confronto ai 479,1 milioni dello stesso periodo dell’anno prima. Nello stesso periodo, il gruppo guidato da Jack Dorsey ha messo a segno una perdita pari a 90,2 milioni di dollari (125,4 un anno fa), ma al netto di voci straordinarie, Twitter ha visto profitti pari a 16 centesimi per azione, oltre i 12 centesimi attesi dal mercato.

Tra ottobre e dicembre 2015 il numero di utenti che utilizzano il social network almeno una volta al mese è stato pari a 320 milioni, invariato sui tre mesi prima e in aumento del 9% rispetto allo stesso trimestre del 2014. Gli analisti se ne aspettavano 324 milioni.

Al netto degli utenti che giungono su Twitter attraverso piattaforme di messaggistica e che tendono a risiedere nei mercati emergenti, il totale è sceso su base trimestrale di due milioni a 305 milioni ma è salito del 6% su base annuale. Per il trimestre in corso Twitter prevede vendite per 595-610 milioni di dollari, meno dei 627,6 milioni previsti dal mercato. Nella lettera agli investitori, Twitter ricorda che il mese prossimo compierà 10 anni. “Un decennio! in quell’arco temporale abbiamo avuto un impatto incredibile sulla cultura e sulla società in un modo che nessuno di noi avrebbe mai sognato quando iniziammo e abbiamo costruito un business florido. Il nostro lavoro ora è di prepararci per avere un impatto ancora più ampio nei prossimi 10 anni. Siamo fiduciosi che ci riusciremo”.

La strada per raggiungere quel traguardo, almeno dal punto di vista finanziario, è in salita. Sbarcato in Borsa nel novembre 2013 a 26 dollari per azione, il titolo Twitter ha toccato i massimi nel dicembre di quell’anno a 74,73 dollari. Da allora ha perso l’80%, colpa delle preoccupazioni per la crescita degli utenti. Da inizio anno la flessione è superiore al 30% e sarebbe stata peggiore se non ci fossero state voci di acquisto del gruppo.

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