Dopo gli accordi sul nucleare il ministro del petrolio iraniano chiama anche l’Eni

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 Gli accordi sul nucleare tra Iran, Stati Uniti e comunità internazionale di domenica scorsa a Ginevra possono portare a rivedere le sanzioni a carico del Paese del Medio Oriente. Questa possibilità apre ai contatti internazionali e ai rapporti commerciali e il ministro del petrolio iraniano Bijan Namdar Zanganeh ha contattato le principali aziende petrolifere a livello internazionale, quelle europee direttamente e quelle degli Stati Uniti in modo indiretto.

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L’obiettivo e fare tornare queste aziende in Iran se ci sarà la revoca delle sanzioni. Lo stesso ministro Bijan Namdar Zanganeh ha parlato di questi contatti in una intervista al Financial Times.

Il ministro del Petrolio iraniano non è nuovo a questo tipo di rapporti. Infatti, negli anni ’90, in periodo di sanzioni da parte degli Stati Uniti, riuscì a convincere società come Total, Royal, Shell, Statoil e l’italiana Eni a investire in Iran nei settori petrolifero e del gas. E ora Bijan Namdar Zanganeh cerca di fare rientrare queste aziende in Iran per fare investimenti.

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Allo stato attuale, l’Iran non può fare contratti perché le sanzioni sono ancora presenti, ma il ministro vede negli accordi di domenica a Ginevra il primo passo verso la sospensione delle stesse sanzioni.

In Iran, le sanzioni hanno abbassato notevolmente sia la produzione sia l’esportazione di petrolio. In particolare, le esportazioni hanno una media di 1,1 milioni di barili al giorno nei primi nove mesi di quest’anno mentre all’inizio del 2012 la media era di 2 milioni di barili al giorno. Gli accordi di domenica scorsa a Ginevra vanno quindi nella direzione di allentare le sanzioni per riprendere gli scambi tra l’Iran, l’Europa e gli Stati Uniti.

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