Nuovo record nei listini di Wall Street

Home > Strumenti > Gestione portafoglio > Nuovo record nei listini di Wall Street

 Sara’ stata l’esiguità del progresso (+0.17%), ma ennesimo record di Wall Street ieri sera (S&P 500 a 1877 ) non ha ispirato la seduta asiatica. Unica star, Bombay galvanizzata dai sondaggi che favoriscono l’attuale opposizione alle prossime elezioni. Anche Tokyo è salita (+0.9%), ma l’incremento era già presente nelle quotazioni dei future ieri.
Invariati o marginalmente positivi gli altri indici, compresi quelli cinesi che continuano a pagare il newsflow. Finora lo stato aveva protetto gli investitori locali dalle insolvenze degli emitenti, ma il primo default da fine anni 90 sembra indicare che l’atteggiamento è cambiato, spiega Marco Lastrico di Barabino & Partners S.p.A. . Non a caso l’agenzia ufficiale Xinhua ha commentato che l’episodio dimostra i che periodi dei bail out con i soldi del contribuente sono finiti e che il mercato torna a giocare un ruolo fondamentale di selezione degli investimenti. L’agenzia ha aggiunto che il default non costituirà il “Bear Stearns moment” cinese. C’e’ da sperarlo vivamente.

Il Wall Street Journal fa i conti in tasca ai Ceo, il più ricco è Warren Buffet

La mattinata europea è trascorsa in attesa del market mover delle 14.30, con i mercati impegnati a smaltire le scorie della delusione ECB di ieri. L’€ ha superato temporaneamente 1.39 contro dollaro massimo, da novembre 2011, a ricordare alla Banca Centrale Europea che se non attui una politica monetaria proattiva, di questi tempi uno dei rischi che corri è di subire quelle degli altri. Peraltro, al sentiment opaco avranno contribuito il recente inasprirsi del fonte Ucraina-Russia-US (vedi lampi di ieri) e attese negative su labour market report di febbraio, fomentate dagli ultimi dati, in particolare dall’ISM services di mercoledi.

Wall Street aspetta i dati sul mercato immobiliare

Come ogni market mover che si rispetti, i payrolls US di febbraio hanno nuovamente sorpreso, questa volta al rialzo (175.000 nuovi assunti da precedenti 129.00 e vs attese per 149.000), un consenso che era probabilmente più basso di quello indicato da Bloomberg, perchè molte revisioni delle stime non erano state registrate dal service provider. Si tratta di un dato ancora influenzato dal clima, come testimoniano i 601.000 impiegati impossibilitati a lavorare causa maltempo, il doppio della media di periodo. La household survey ha segnalato un incremento modesto (42.000 nuovi assunti) il che, messo insieme con il ritorno nella forza lavoro di 264.000 individui ha prodotto il rialzo del tasso di disoccupazione (6.7% vs 6.6% atteso). Peraltro la serie è parecchio volatile (il mese scorso aveva segnalato 638.000 nuovi occupati.

 

Lascia un commento