Quella conclusasi ieri รจ una tornata elettorale che, a conti fatti, non giova al Pd e che fa registrare un calo dei consensi per il Governo Renzi. A parlarne, con il premier in visita ai militari italiani nel contingente Afghano, รจ il titolare del dicastero dell’economia Pier Carlo Padoan.
Il governo non puรฒ che rispondere con il lavoro di tutti i giorni e con la sua azione sui nuovi provvedimenti: i prossimi riguarderanno i decreti attuativi per il Jobs Act, la riforma della giustizia civile, della pubblica amministrazione e della scuola”. In altre parole, il ministro dell’Economia ha voluto sottolineare che la fiducia dei cittadini, venuta un po’ meno in questi mesi se si guarda al voto del fine settimana, tornerร con l’apposizione di nuove riforme. Tra cui anche quella della mini-riforma della legge Fornero. Padoan ha confermato che รจ all’ordine del giorno: “Ci stiamo lavorando e stiamo valutando diverse soluzioni. Pensiamo a una formula di flessibilitร in uscita in cambio di una piccola riduzione dell’assegno pensionistico, per favorire l’ingresso delle giovani generazioni nel mondo del lavoro. Questo potrebbe comportare un costo per i conti pubblici che va redistribuito”. Poi rispondendo a una domanda sulla sentenza della Consulta sulla rivalutazione delle pensioni, ci tiene a sottolineare un concetto: “Sia chiaro che i veri diritti acquisiti sono quelli ottenuti con il contributivo”.
Ad ogni modo, Padoan si รจ detto fiducioso sui primi segnali di ripresa economica dell’Italia. Non solo, per il dato congiunturale della crescita del Pil,ย ma per la crescita degli investimenti esteri. Per cui, il risultato elettorale non influirร sulla credibilitร del Governo. Soprattutto se proseguirร sulla strada di quelle riforme che hanno come sentito i ritorno dei capitali esteri.ย Le prossime, in questo senso, saranno contenute nel decreto concorrenza.
Altri due emendamentiย che potrebbero concretizzarsi a breve sono concernentiย le banche e la pubblica amministrazione. Nel primo caso, Padoan ha garantito un provvedimento sulla cosiddetta Bad Bank, il contenitore per i debiti incagliati delle banche italiane. Allo stesso modo, si sta lavorando per allentare il patto di stabilitร con i Comuni e le Regioni “in modo che non sia una revisione uguale per tutti ma che favorisca gli enti piรน virtuosi”.