Padoan si oppone all’asse Italia-Francia per contrastare la flessibilità di bilancio

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 Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, non ravvisa alcuna alleanza tra Italia e Francia per avere maggiore flessibilità sui vincoli di bilancio europei precisando che Parigi è sotto procedura per deficit eccessivo e Roma no.

 

“Non ho visto un asse Italia/Francia, ci sono molti Paesi che devono aggiustare i loro conti, noi non siamo in deficit eccessivo, altri paesi sono in quella procedura e noi difenderemo i risultati acquisiti in termini di stabilità di bilancio”, ha detto Padoan.  L’Italia andrà “avanti con riforme che accelerano crescita e producono risultati sul fronte dell’occupazione”.

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La Commissione europea ha accordato alla Francia due anni di tempo aggiuntivi, fino al 2015, per riportare il deficit/Pil sotto il 3%. Il disavanzo è sceso nel 2013 al 4,3% invece che al 4,1% previsto e il nuovo governo di Arnaud Montebourg non prevede nuove misure di austerity.  Padoan ha fatto intendere che l’Italia, il cui debito pari al 133% del Pil è il secondo nella zona euro dopo la Grecia in rapporto al reddito, presume di poter disporre di più tempo per centrare i propri obiettivi di bilancio grazie all’ambizioso piano di riforme delineato da Matteo Renzi.

Il ministro Padoan al Fmi parla del rapporto tra riforme e crescita

“Ci sono margini che legano lo sforzo di riforme strutturali, le condizioni eccezionali del debito, alla possibilità di modulare i tempi dell’aggiustamento strutturale, non la direzione”, ha detto il ministro a margine dei lavori dell’Eurogruppo. Fonti governative hanno detto che nel semestre di presidenza dell’Unione europea l’Italia potrebbe pressare per rivedere i termini del Fiscal Compact, che prevede il pareggio strutturale di bilancio e il calo del debito di un ventesimo l’anno nella parte eccedente il 60%.

 

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