Pensioni precoci e usuranti, cambiamenti dopo la riforma della P.A.

Home > Lavoro > Pensioni > Pensioni precoci e usuranti, cambiamenti dopo la riforma della P.A.

 Ci sono nuove prospettive per il mondo delle pensioni dopo  che venerdì scorso c’è stata l’approvazione della riforma della Pubblica Amministrazione. Il ministro Madia ha spiegato: “L’organicità della riforma della Pubblica amministrazione è evidente poichè l’intero impianto inverte una tendenza e favorisce l’ingresso di nuove generazioni”, specificando “La politica dovrà assumersi le sue responsabilità fissando gli obiettivi che vuole raggiungere: fino ad ora non lo ha mai fatto, ma le cose dovranno cambiare”.

Quanti sono i pensionati in Italia che percepiscono meno di 1.000€/mese

Renzi ha annunciato “Il decreto sulla competitività e la semplificazione ha l’obiettivo di creare 15mila posti di lavoro nella pubblica amministrazione, con norme su ricambio generazionale e la modifica dell’istituto del trattenimento in servizio”. Il decreto approvato dimezza, inoltre, i permessi sindacali nella pubblica amministrazione, determina un taglio del 10% delle bollette energetiche pagate dalle aziende, e prevede la pensione anticipata per i dipendenti che nel 2014 hanno raggiunto i 42 anni e 6 mesi di servizio per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne, anche senza aver raggiunto l’età pensionabile di vecchiaia, inclusi professori universitari,  dirigenti medici responsabili di struttura complessa e il personale delle Autorità indipendenti.

Questo potrebbe essere un primo passo di apertura verso profili di flessibilità pensionistica, e a usufruirne potrebbero essere sopratutto precoci e usuranti, categorie di lavoratori da sempre ritenute più ‘a rischio’, dal momento che per le attività e le mansioni svolte avrebbero dovuto essere sicuramente più tutelati di altri dopo la legge Fornero. In realtà  non è stato così, basti pensare ai Quota 96, ritenuti lavoratori usuranti, e si spera qualcosa adesso inizi a cambiare.

Lascia un commento