Pensioni, rimborsi da 800 euro ad agosto

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Ci sarà un rimborso pari a quasi 800 euro per un pensionato che percepisce un assegno da 1.500 euro (lordi) al mese e, a partire dal 2016, si verificherà una maggiorazione di quasi 42 euro al mese.

Ciò è contenuto nella circolare dell’Inps con le istruzioni applicative dell’articolo 1 del decreto 65, quello con il quale il governo Renzi ha messo una toppa alla falla aperta dalla sentenza della Consulta sulle pensioni: la bocciatura dello stop all’indicizzazione degli assegni superiori a tre volte il minimo, decretata dal governo Monti in tempi di risparmi sfrenati. Il recupero dei denari congelati è esteso agli eredi dei pensionati interessati, che devono presentare una domanda apposita: spettano, dice l’Inps, anche alle pensioni “che al momento della lavorazione risulteranno eliminate. Il pagamento delle spettanze agli aventi titolo sarà effettuato a domanda nei limiti della prescrizione”.

Il nuovo decreto statuisce che – per il 2012 e 2013 – la rivalutazione è riconosciuta al 100% fino a tre volte il minimo Inps, poi cala al 40% fino a quattro volte, quindi ancora al 20% fino a cinque volte per scendere al 10% fino a sei volte ed infine azzerarsi sopra quella soglia. L’incremento per il primo biennio costituisce poi la base di calcolo per gli anni successivi, a partire dal 2014. Per i trattamenti tra tre e sei volte il minimo, dunque, è previsto un incremento pari al 20% dell’aumento ottenuto nel 2012-2013 a valere per il 2014 e 2015, e del 50% per il 2016. “Pertanto, alle pensioni il cui importo è superiore a tre volte il trattamento minimo verrà attribuita la percentuale di perequazione prevista per il 2012 (pari al 2,7 per cento) nella misura del 20% del 40% fino a quattro volte il minimo (1.500-2.000 euro circa), del 20% del 20% fino a cinque volte (2.000-2.500 euro circa) e del 20% del 10% fino a sei volte (2.500-3.000 euro circa)”, azzerandosi per i livelli superiori.

 

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