Pensioni, il silenzio del governo

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 Il discorso pensioni è stato ancora una volta rimandato: non c’è stato infatti nessun intervento da parte del premier Matteo Renzi sulle pensioni, nessuna risposta dell’Italia all’Ue sulla questione di trattamento di genere nell’età per raggiungere la pensione contributiva fra uomini e donne, e nessun confronto sulle pensioni dei Quota 96 della Scuola in Commissione Bilancio.

Nella conferenza stampa seguita al Consiglio dei Ministri, il premier Renzi ha confermato l’importanza della scuola, dal piano per l’edilizia scolastica, ai tagli Irpef per buste paga più pesanti anche per gli insegnanti (a patto di percepire meno di 1500 euro al mese), ma in merito alle pensioni dei Quota 96, e sulle modifiche da apportare alle pensioni in generale, è stato fatto e detto finora ben poco, se non proprio nulla.

Il premier infatti non ha minimamente toccato questo argomento e tutto fa pensare che eventuali modifiche saranno discusse ancora più in là, ammesso che se ne discuta.

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A questo punto resta da pensare che gli unici interventi che potrebbero riguardare il tema delle pensioni restano i tagli per quelle decisamente più alte. Stando a quanto affermato da Carlo Cottarelli, commissario straordinario per la spending review, infatti, applicando tagli alle pensioni più alte potrebbero essere ricavate risorse da destinare a nuove assunzioni.

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Rimane quindi un nulla di fatto per la tanto desiderata uscita anticipata che molte categorie, come precoci e usuranti, aspettavano, e neanche per chiarire la questione dell’innalzamento dell’età pensionabile di uomini e donne, per tutti fissata a 66 anni, misura decisamente iniqua per molti.

 

 

 

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