Per Confindustria l’instabilità politica italiana peggiora il quadro della recessione

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 All’indomani dell’apertura della crisi politico – istituzionale all’interno della maggioranza, arrivano da più parti all’Italia segnali di grande preoccupazione in merito al grave clima di instabilità politica che si vive nel Paese. Clima che per Martin Schulz, il presidente del Parlamento Europeo, non è affatto adatto a promuovere la ripresa che sembra affacciarsi in Europa e che per il Centro Studi della Confindustria potrebbe sprofondare l’Italia ancora una volta in una drammatica spirale recessiva. 

La caduta del governo mette a rischio la ripresa economica per Schulz

Stando agli ultimi dati raccolti dall’associazione degli industriali italiani, infatti, la crisi di governo, con il conseguente blocco della politica, potrebbe peggiorare ulteriormente lo scenario economico italiano. Gli esperti del Centro Studi Confindustria prevedono infatti, nel caso in cui perdurasse un altro momento di stallo dell’attività politica, un crollo del Prodotto interno Lordo all’1,8% entro la fine del 2013, anziché un suo attestamento all’1,6%, mentre per il 2014 un rialzo solo fino al -0,3% invece che del preventivato 0,7% di qualche tempo fa.

La crisi politica mette a rischio il rating dell’Italia

L’Italia in questo momento storico ancora risulta sofferente, infatti, dei risvolti negativi della crisi economica globale, che ha colpito sia l’intero sistema produttivo, sia il tessuto sociale. Il Paese ha bisogno al più presto di attuare quelle riforme che gli permetterebbero di superare il momento di crisi e cogliere i primi spiragli di un recupero e di una ripresa che per ora stanno affacciandosi in Europa.

Uniche due note positive di questa situazione, a differenza di quella simile che si venne a creare nel 2011, sono la situazione del debito italiano e il rapporto deficit – PIL.

 

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