Si registra un calo del prezzo del petrolio anche quest’oggi. Il Wti americano รจ scambiato attualmente a 47,51 dollari al barile, mentre le quotazioni del Brent a Londra sono calate toccando quota 49,08 dollari.
Si evince che il segnale negativo per lโoro nero dovrebbe continuare, se รจ vero che la banca dโaffari americana Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le sue stime per entrambi i tipi di greggio a tre, sei e dodici mesi.
Nello specifico, da qui a marzo, il Wti dovrebbe scendere a 41 dollari e il Brent a 42 dollari al barile. Per quanto concerne le stime precedenti, Goldman Sachs contemplava rispettivamente per la fine del primo trimestre un prezzo di 70 e 80 dollari. Taglio delle previsioni anche per i 6 e 12 mesi: il Wti dovrebbe quotare alla fine della metร dellโanno a 39 dollari, mentre il Brent a 43 dollari, dai 75 e 85 dollari precedentemente previsti per i due tipi di greggio.
Gli analisti della banca hanno dichiarato:
Il Wti si attesterebbe a 65 dollari tra un anno e il Brent a 70 dollari. Nelle stime precedenti, i livelli attesi erano rispettivamente di 80 e 90 dollari al barile. Dunque, il surplus dellโofferta, che il Qatar ha stimato in 2 milioni di barili al giorno, non sarร riequilibrato nel breve termine da un taglio della produzione dei paesi dellโOPEC, inizialmente atteso per la prima metร dellโanno. I membri dellโOrganizzazione, che produce il 40% del greggio mondiale immesso sul mercato, hanno ripetuto per ben 12 volte in questi mesi che non taglieranno lโoutput, segnalando lโindisponibilitร , in particolare, dellโArabia Saudita, a cedere quote di mercato. LโOPEC ha mantenuto invariato lโobiettivo di una produzione complessiva di 30 milioni di barili al giorno, allโultimo vertice del 27 novembre, ma a dicembre ha estratto mediamente 30,24 milioni di barili quotidianamente.