Più sfratti e aumento degli affitti in nero: le conseguenze della Service Tax

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 La Service Tax – la tassa sui servizi indivisibili che il Governo ha voluto per sostituire l’Imu – sarà pagata sia da chi detiene l’immobile che da chi lo usa (affittuario o occupante), la nuova stangata colpirà tutti i cittadini italiani. Secondo l’Unione Inquilini chi ha o occupa un immobile in Italia potrà arrivare a pagare anche fino a 1000 euro, indipendentemente dal suo reddito.

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La Service Tax distribuisce la maggior parte degli oneri che al momento, con l’introduzione dell’Imu, erano a carico del proprietario. Con l’80% degli affittuari italiani che ha un reddito lordo inferiore ai 30mila euro, la conseguenza prima che avrà l’entrata in vigore della Service Tax dal prossimo anno sarà un’onda anomala di sfratti. L’Unione Inquilini, infatti, ribadisce che già adesso il 90% delle sentenze di sfratto sono per morosità.

Questa nuova tassa – denunciano le principali sigle di rappresentanza degli inquilini – avrà come effetto un ulteriore aumento dei costi sull’abitazione che già devono sostenere le famiglie, inaccettabile in una situazione come quella italiana.

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Senza contare che questa tassa potrebbe dare nuovo slancio anche agli affitti in nero per gli studenti fuori sede che si troveranno a dover accettare di pagare l’affitto in nero: se risultassero occupanti di un immobile si troverebbero a pagare una tassa della quale non sanno l’importo, che sarà deciso liberamente (entro i limiti che il Governo dovrà fissare) dai singoli comuni italiani.

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