Platino, un metallo pronto a brillare?

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 Il mercato del platino presenta una offerta in diminuzione,  e il prezzo di questo metallo risente molto della forte debolezza dell’oro a causa del timore da parte degli investitori del tapering (il piano  di progressiva riduzione degli stimoli monetari da parte della banca centrale statunitense) e l’andamento delle scorte.

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Secondo l’analisi  degli analisti di Rbs Bank, questi ritengono che “gli stoccaggi si dovrebbero attestare in quota 20 milioni di once, pari a oltre due anni di consumi. I prezzi non hanno invece capitalizzato le notizie in arrivo dal Sud Africa, dove si trova il Bushveld Complex, una struttura geologica che rappresenta la più grande riserva mondiale di questo metallo. Ai disordini legati alle rivendicazioni salariali, recentemente si sono aggiunti i black-out elettrici: la Eskom, il monopolista elettrico locale, ha dichiarato lo “stato di emergenza”, un provvedimento che l’autorizza a ridurre del 10% o più l’erogazione ai clienti industriali. Cinque anni fa un provvedimento analogo provocò gravi danni alle società minerarie e all’economia del Paese”.

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“Il Platino è una materia prima sui generis. Da un lato è un metallo prezioso, e quindi uno strumento per proteggere il valore di un investimento nelle fasi d’incertezza, dall’altro gode di una forte valenza industriale, e di conseguenza è direttamente correlato con l’andamento del ciclo economico. Nell’anno corrente Johnson Matthey (Jm), il colosso inglese della chimica, si attende il deficit di offerta maggiore dal 1999 a 605 mila once (da 340 mila nel 2012) in scia della domanda da record in arrivo dagli Etf (Exchangetraded products)”.

 

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