Poste italiane, via libera alla quotazione a Piazza Affari

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Arriva il primo nulla osta alla quotazione in Borsa di Poste italiane. Borsa Italiana, si legge in una nota, ha disposto l’ammissione alle negoziazioni nel Mercato Telematico Azionario del gruppo guidato da Francesco Caio.

Sponsor dell’operazione è Mediobanca – Banca di Credito Finanziario. La data di inizio delle negoziazioni “verrà stabilita con successivo avviso della Borsa Italiana subordinatamente alla verifica della sufficiente diffusione degli strumenti finanziari”.

Poco prima della nota sull’ammissione di Borsa Italiana, il capo della Segreteria tecnica del Ministero del Tesoro, Fabrizio Pagani, aveva detto che è atteso “in queste ore” il via libera della Consob al prospetto. Ha parlato a margine dell’Italy corporate event 2015 organizzato da Standard & Poor’s. Nessuna indicazione sul prezzo: “non posso dare anticipazioni”. “E’ un’operazione molto importante – ha spiegato -. Poste, che passa da essere 100% Stato a essere messa una parte sul mercato e avere quindi gli stimoli dei mercati, avrà sicuramente da guadagnare, vediamo in poste un campione nazionale del futuro”.

Quella di Poste italiane sarà una quotazione significativa, anche per la riduzione del debito pubblico (l’incasso per lo Stato dovrebbe collocarsi da circa tre miliardi in su, dipenderà dalla valorizzazione finale della società).
Per tutte queste ragioni, l’arrivo sul mercato di Poste italiane è particolarmente atteso e viene considerato, dallo Stato venditore ma non solo, una sorta di proxy dell’Italia. Per la stessa ragione è altrettanto importante che, alla fine, sia una buona operazione per tutti, anche per i risparmiatori che saranno chiamati a sottoscrivere i titoli. A loro è riservata una parte importante del collocamento: si parla del 30% dell’offerta globale, ma la percentuale esatta si conoscerà solo a ridosso dell’Ipo (e comunque la struttura classica delle offerte in genere prevede la possibilità di variare la ripartizione dell’offerta, a conclusione dell’Ipo).

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