Prezzo petrolio a rischio crollo, a cosa si deve questo movimento?

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L’inverno particolarmente caldo e questo determina una riduzione importante del prezzo del petrolio e delle altre materie prime energetiche, ancor più che per quelle agricole. Lo evidenzia un ampio report di Goldman Sachs dedicato alle materie prime, “Winter weather a bigger risk for energy than agriculture”.

Il 2015, spiegano gli analisti della banca d’affari,

“ha visto alcune deviazioni climatiche significative: l’Europa e gli Usa sono statimolto più caldi della media in novembre-dicembre, mentre il tempo è stato caldo e secco in Asia negli ultimi mesi”.

Carburanti, prezzi ancora in calo

La maggioranza delle deviazioni, come spiega l’Adnkronos

“è dovuta a El Niño: l’attuale episodio è previsto che sia il terzo più forte dal 1950, appena al di sotto degli inverni del 1982-83 e del 1997-98. Tuttavia, El Niño non spiega il caldo inverno europeo, che è dovuto piuttosto ad altre oscillazioni in una forte fase calda:l’Oscillazione Artica, connessa al vortice polare, e l’Oscillazione Nord-Atlantica, dovuta alle differenze di pressione sull’Atlantico e alle correnti a getto”, correnti di vento ad alta quota scoperte durante la Seconda Guerra Mondiale.

Mentre è previsto che queste oscillazioni calde “durino solo sino a fine anno, El Niño dovrebbe durare fino alla primavera o all’inizio estate del 2016”, spiega Goldman. Considerando l’attuale “significativo eccesso di offerta, si sono accumulate scorte in tutte le materie prime a partire da metà 2014 ed è ora molto più probabile che gli choc negativi sulla domanda, o gli choc positivi sull’offerta, abbiano effettivi negativi amplificati sui prezzi, in particolare per le materie prime in cui le scorte sono limitate, come nell’energia”.

“Come risultato – proseguono gli analisti di Goldman – continuiamo a vedere i maggiori rischi al ribasso nel breve termine sui prezzi del petrolio greggio e raffinato, specialmente se l’Oscillazione Artica e quella Nord-Atlantica dovessero rimanere nella fase calda. Mentre le condizioni di tempo caldo continuerebbero a ridurre la domanda di gas naturale dagli Usa, il calo dei prezzi è già stato significativo, con i prezzi vicini a livelli ai quali l’offerta sarà ridotta”.

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