Cosa c’è in programma per la disoccupazione giovanile con il nuovo governo?

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 Lo stanno richiedendo a gran voce anche i sindacati: il nuovo governo deve dare priorità a lavoro e mettere in atto tutte le riforme necessarie perché il paese possa avere una speranza concreta di risorgere da questo difficilissimo periodo.

E il Governo Letta sembra avere anche le risposte già pronte, soprattutto dopo la pubblicazione dei nuovi dati sulla disoccupazione in Italia: stabile ancora anche a marzo all’allarmante soglia dell’11,5% e ormai alla quota record del 40% per i giovani.

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Il primo punto sul quale si stanno concentrando le attenzioni del nuovo governo è proprio la lotta alla disoccupazione giovanile. Letta, il neo Presidente del Consiglio, ha già in mente due soluzioni: da un lato l’introduzione di sgravi fiscali per le le nuove assunzioni dei giovani e, dall’altro, una profonda revisione della Riforma del Lavoro del Ministro Fornero che ha introdotto troppi paletti per i contratti flessibili, rendendo questa occasione di lavoro un disincentivo all’occupazione.

Se, per quanto riguarda la revisione della riforma Fornero non ci dovrebbero essere ostacoli né a livello istituzionale né effetti sul bilancio del paese – si tratterebbe di una revisione a costo zero – lo stesso non si può dire per l’introduzione di sgravi fiscali che, invece, andrebbero ad incidere sul bilancio pubblico.

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Ma si tratta comunque di una svolta necessaria per dare nuovo ossigeno ai giovani che si trovano senza lavoro e senza futuro e, almeno a quanto sostengono esperti della materia, nel giro di due anni ogni spesa in tal senso si rivelerebbe un proficuo investimento, facendo diminuire il numero dei disoccupati e emergere il lavoro nero.

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