Quanto valgono i marchi italiani?

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Loghi storici, noti o meno noti, con una precisa quotazione che vale la pena di considerare. Tra questi spicca il celebre leone delle Assicurazioni Generali, che prova a difendere con gli artigli il primato tra i marchi italiani di maggior valore.

Intanto Eni ed Enel scalpitano alle sue spalle. Nel complesso, i brand del Belpaese (al pari di quelli europei in generale) lasciano terreno per il cambio sfavorevole contro il dollaro, ma anche per l’incremento della concorrenza che porta all’avanzata galoppante dei marchi cinesi.

Sono le indicazioni principali che arrivano dalla tradizionale classifica di Brand Finance: “Al 1° gennaio 2016, in media, i 50 principali marchi registrati italiani aumentano il valore economico in euro del 4% ma, a causa del cambio, perdono il 6% del valore espresso in dollari Usa. I 500 principali marchi mondiali crescono invece del 7%”, sempre in dollari.

Il rapporto prende nota del fiato corto con il quale i leader del Made in Italy affrontano questa fase di mercato: “Spagnoli, tedeschi e gli altri paesi europei non se la passano molto meglio di noi, diversamente i marchi americani, giapponesi  e soprattutto quelli cinesi sono in crescita. Infatti nella Brand Finance Global 500, la classifica dei principali marchi mondiali, dominata dagli americani con una quota del 46%, troviamo da quest’anno i cinesi al secondo posto con una quota del 10% grazie ad una crescita del 28%”, precisa una nota.

Tra i Winners 2016 tricolori vengono inseriti Eni ed Enel, dal momento che hanno fatto registrare un balzo maggiore agli altri. Generali e Unicredit, invece, sono i brand che riducono maggiormente il valore del marchio. L’assicurazione resta comunque leader in Italia, con un valore

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