La crisi economica e i rischi per l’Italia secondo i Servizi Segreti

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 Quello che esce dalla Relazione 2012 sulla politica dell’informazione per la sicurezza degli 007 italiani sulle condizioni del paese e i possibili sviluppi futuri è davvero drammatico: la crisi economica che continua ad imperversare nel paese sta mettendo a serio rischio la stabilità sia dell’economia che quella sociale.

Secondo l’intelligence italiana, infatti, c’è la concreta possibilità di tentativi di assalto da parte di gruppi esteri industriali al “made in Italy”, di infiltrazioni mafiose all’Expo 2015 e nelle Grandi Opere.

In più, le difficoltà occupazionali e la crisi delle aziende stanno minando la fiducia dei lavoratori nei loro rappresentanti sindacali, dando così spazio a rivendicazioni dal basso e all’inserimento di gruppi antagonisti già territorialmente organizzati per intercettare il dissenso e incalanarlo verso ambiti di elevata conflittualità.

Un eventuale inasprimento delle tensioni sociali legate al perdurare della crisi potrebbe indurre le componenti eversive dell’estremismo marxista-leninista, oggi marginali, ad intensificare gli sforzi per superare divergenze e frammentazioni interne e a tentare di inserirsi strumentalmente in realtà aziendali caratterizzate da forti contrapposizioni per allargare l’ambito di influenza. Ciò in un ottica che individua quale potenziale e remunerativo bacino di reclutamento, oltre che la storica ‘classe operaia’, anche il ‘nuovo proletariato’, tra le cui file particolare attenzione viene riservata ai lavoratori extracomunitari.

Le componenti eversive ad oggi latenti, infatti, stanno approfittando della luce dei riflettori puntata sulla crisi economica per

alimentare una progressiva radicalizzazione delle istanze contestative, accreditare la diffusione di nuclei eversivi e verificare eventuali reazioni di ambienti ideologicamente contigui.

Terrorismo interno ed esterno, secondo il Dis, ma anche il solito problema dell’Italia e delle varie cosche malavitose presenti sul territorio, le quali, come è anche emerso più volte recentemente, stano lasciando i loro paesi di origine per spostarsi verso il Nord o per cercare, comunque, possibilità collusive con le pubbliche amministrazioni.

I gruppi criminali continuano a ricercare contatti collusivi nell’ambito della pubblica amministrazione, funzionali ad assicurarsi canali di interlocuzione privilegiati in grado di agevolare il perseguimento dei loro obiettivi economici e strategici, quali il controllo di interi settori di mercato e il condizionamento dei processi decisionali, specie a livello locale.

Gli obiettivi della criminalità organizzata di stampo mafioso sono l’Expo milanese del 2015, le grandi opere di edilizia pubblica, soprattutto le opere di riqualificazione delle rete stradale, autostradale e ferroviaria, e il settore delle energie rinnovabili

 

 

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