Rating, Francia sotto pressione

Home > News > Mondo > Rating, Francia sotto pressione

Dopo aver comunicato i dettagli sulla legge di bilancio 2015, dichiarando che non solo non rispetterà i target fissati sul deficit e di comune accordo con la Commissione europea, ma che non accetterà alcuna richiesta di nuovi sforzi per risanare i conti pubblici, la Francia è sotto pressione.

Il deficit pubblico aumenterà, dunque, al 4,4% del pil da qui fino a fine 2014 e si attesterà al 4,3% durante il prossimo anno, per diminuire al 3,8% nel 2016 e scendere al 3% solo durante il 2017. Nel contempo, il pareggio di bilancio non arriverà prima del 2019.

Standard & Poor’s ha abbassato lo scorso venerdì da “stabile” a “negativo” l’outlook sul debito sovrano francese, minacciando, dunque, una ulteriore riduzione nei prossimi mesi. A ciò si aggiunga il monito di Fitch, che ha messo in guardia da un possibile “downgrade”, ponendo il rating AA+ sotto un creditwatch negativo, per via dell’indebolimento della situazione finanziaria.

L’istituto ha declassato le stime di crescita del pil per l’anno in corso e il 2015 rispettivamente allo 0,4% e allo 0,8% dal +0,7% e +1,2% precedentemente atteso. E il debito pubblico dovrebbe sfiorare il 100% del pil, a quota 99,7% nel 2017, per poi scendere negli anni successivi. Il governo francese, invece, stima un picco massimo del 98% nel 2016.

La Francia vede dunque sfumare la propria condizione economica, malgrado sia un Paese con ottimi rendimenti sui suoi titoli di stato. Rendimenti che non si discostano molto da quelli tedesci. Tuttavia, una bocciatura della politica fiscale di Parigi è arrivata anche dal Premio Nobel per l’Economia, il francese Jean Tirole, appena eletto. Tirole, cpur chiarendo di tenere a cuore il modello sociale francese, ha dichiarato la sua insostenibilità finanziaria, se la Francia si ostinerà a mantenere il “big state”, ossia una spesa pubblica così elevata (56% del pil).

 

Lascia un commento