Regime dei minimi, guida alla scelta nel periodo transitorio

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Il periodo transitorio dura ancora qualche mese, fino a dicembre infatti, tutto coloro che vogliono provare a ripartire mettendosi in proprio e aprendo una partita IVA, possono scegliere tra diversi Regimi dei Minimi, dal 5% al forfait al 15%. Tutto prima di gennaio 2016, quando entrerà in vigore la legge di Stabilità. 

Per le partite IVA in Regime dei Minimi, gli ultimi mesi dell’anno sono sempre tragici, da qualche anno a questa parte. Bisogna infatti prendere in mano il fatturato annuo e capire se si hanno i requisiti per accedere all’uno o all’altro regime fiscale.

>Regime Minimi, la partita IVA entro la fine dell’anno

Fino al 31 dicembre 2015 chi intende avviare un’attività oppure desidera entrare nel regime forfettario può scegliere tra:

  • il vecchio regime con aliquota al 5%,
  • il nuovo regime con aliquota al 15% e diversi tetti di reddito.

La differenza è che il Regime dei minimi al 15% è modificato dalla legge di Stabilità per cui da gennaio a chi ha fatto questa scelta, cambieranno un po’ di cose. Nel periodo transitorio, però, si può optare ancora per il Regime dei Minimi con le regole del 2015 a parità di convenienza con il “prossimo” regime fiscale.

La legge di Stabilità farà qualcosa di molto semplice: alzerà i tetti di reddito per l’accesso al Regime dei Minimi di 10.000 euro per tutte le categorie di professionisti e di 15.000 euro per i professionisti iscritti agli ordini. Introdurrà poi nuove possibilità di accesso per i lavoratori dipendenti fino ad un reddito di 30.000 euro all’anno.

Per quanto riguarda il meccanismo di base, è sempre lo stesso: un regime dei Minimi con aliquota al 15% su un imponibile che non è più calcolato come differenza tra costi e ricavi ma sulla base di un coefficiente che cambia in base alle singole categorie di lavoro autonomo ed è applicato ai ricavi.

Il vecchio Regime dei Minimi prevede invece

  • aliquota al 5%, applicata al tradizionale imponibile,
  • paletti diversi per l’accesso: ricavi entro i 30mila euro annui, opzione riservata a lavoratori in mobilità e nuova imprenditoria giovanile sotto i 35 anni, per cinque anni.

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