Il report Inps su lavoro e contratti: assunzioni stabili in diminuzione

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Arriva il consueto report Inps sul lavoro, ed è pieno di conferme. Una su tutte? La tendenza già emersa nei primi mesi del 2016 alla riduzione della decontribuzione riservata ai nuovi contratti a tempo indeterminato ha rallentato il ritmo delle assunzioni stabili, in confronto all’anno prima che riservava condizioni migliori.

Il tutto, però, in un contesto di miglioramento del mercato del lavoro, nel quale le attivazioni di contratti sopravanzano nettamente le cessazioni, lasciando intendere che più persone riescono a trovare una occupazione.

I dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps (che si riferiscono ai contratti attivati o estinti sulla base delle comunicazioni delle aziende) relativi al gennaio-giugno 2016 confermano tutto questo. “Nel primo semestre del 2016, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +516.000, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+628.000) e superiore a quello registrato nei primi sei mesi del 2014 (+423.000)”, dice l’istituto. “Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) a giugno 2016 risulta positivo (+505.000). Per i contratti a tempo indeterminato, il saldo annualizzato a giugno 2016 è pari a +582.000”.

Prosegue l’Inps svelando il rallentamento accennato sopra: “Complessivamente le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-giugno 2016 sono risultate 2.572.000, con una riduzione di 302.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-10,5%). Questo rallentamento ha coinvolto esclusivamente i contratti a tempo indeterminato: -326.000, pari a -33,4% sul primo semestre del 2015. Il calo è da ricondurre al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate in relazione alla contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-37,0%)”. Peggiora nettamente anche il saldo tra assunzioni e cessazioni: nel primo semestre del 2016 sono stati stipulati 845.392 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni di rapporti a termine e di apprendistato) mentre le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato sono state 770.890 con un saldo positivo di 74.502 unità. Il dato è peggiore dell’84% rispetto al saldo positivo di 468.186 contratti stabili dei primi sei mesi del 2015.

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