Riforma della scuola, cosa cambia per i docenti

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La riforma della scuola è legge e questo vuol dire che adesso non bisognerà più negoziare con il governo ma occorrerà prendere atto di alcune modifiche che saranno introdotte nel sistema scolastico. Si parte con la stabilizzazione dei precari

102.734 docenti precari saranno stabilizzati in seguito all’entrata in vigore della Riforma della Scuola del Governo Renzi. I primi 47 mila docenti saranno assorbiti a partire dalle Graduatorie a esaurimento e tra i vincitori dei precedenti concorsi. Loro andranno ad occupare i posti da turn over, quelli aggiuntivi sul sostegno e gli altri posti disponibili.

La riforma della scuola, novità in materia di assunzione dei precari

Riguardo gli insegnanti aggiuntivi sul sostegno, poco più di 36 mila docenti saranno immessi di ruolo già a metà agosto e gli altri 11 mila saranno stabilizzati a settembre.

Poi si passerà ad un contingente molto numeroso: 55 mila docenti che serviranno a potenziare l’offerta formativa delle scuole e quindi andranno a potenziare l’offerta formativa costituendo l’organico dell’autonomia. I docenti saranno immessi in ruolo nel corso dell’anno scolastico 2015-2016 ma qual è il costo di questa manovra? Il Governo ha stimato che il maxi piano di assunzioni costerà a regime circa 2 miliardi di euro o poco più. La legge di Stabilità ha previsto, a partire dal 2016, di stanziare 3 miliardi all’anno per assunzioni, autonomia scolastica e offerta formativa.

Entro il 1° dicembre sarà bandito un concorso di 60.000 posti riservato agli abilitati con TFA e PAS che hanno diritto ad un punteggio aggiuntivo. Sono però fissati dei limiti non retroattivi per la reiterazione dei contratti a termine. Non si potrà andare oltre i 36 mesi anche non continuativi al fine di evitare la creazione di nuovi bacini di precari. Il limite dei 36 mesi varrà soltanto per le supplenze stipulate dopo il primo settembre 2016.

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