Scadenza prima rata Tasi, ancora molte incognite per proprietari e inquilini

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 Tra poco più di un mese, il 16 giugno, scadranno i termini per il pagamento della prima rata della Tasi, una delle tre parti della IUC, ovvero l’imposta sugli immobili, entrata in vigore con la Legge di Stabilità 2014.

La Tasi, che è la parte della tassa con la quale si pagano i servizi indivisibili (illuminazione, manutenzione stradale etc.), sta creando non pochi problemi: la maggior parte dei Comuni, a cui la Legge di Stabilità ha lasciato il compito di decidere le aliquote di applicazione del tributo, non hanno ancora deliberato le loro decisioni in merito, lasciando i proprietari e gli inquilini (anche chi è in affitto dovrà pagare) nel più totale caos.

In pratica le amministrazioni comunali dovrebbero decidere l’aliquota da imporre per il pagamento della Tasi ed inviare ai contribuenti – proprietari ed inquilini – i bollettini precompilati con l’importo dovuto. Ma son poche quelle che lo hanno fatto, nonostante il termine ultimo per provvedere sia stato fissato al 31 maggio 2014.

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Il problema non è di poco conto, dato che oltre a dover stabilire le aliquote, le delibere comunali dovranno provvedere anche a decidere, in base alle indicazioni contenute nella Legge di Stabilità, come suddividere il tributo tra proprietari ed inquilini.

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I cittadini che vivono o hanno un immobile nei comuni in cui non verrà deliberata l’aliquota entro i termini stabiliti, dovranno calcolare l’importo da pagare per la prima rata della Tasi in base all’aliquota e alla detrazioni dell’anno precedente, mentre per la seconda rata, che scadrà il 16 dicembre 2014, si spera che le amministrazioni comunali riusciranno a deliberare entro la data fissata per il 28 ottobre 2014.

 

 

 

 

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