Solo nel 2036 l’ Italia recupererà il potere d’ acquisto perduto

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 In una recente indagine dal titolo “L’ Italia arretra” la Confcommercio ha lanciato un grido di allarme sulla situazione economica generale del Paese.

Il costo della crisi per le famiglie italiane

L’ associazione dei commercianti ha infatti sottolineato le pesanti condizioni che le imprese italiane sono costrette a vivere sul fronte della pressione fiscale e degli adempimenti burocratici e l’ epocale riduzione del potere d’ acquisto che ha colpito le famiglie.

Per uscire dalla crisi sono necessarie politiche nuove

La Confcommercio ha infatti denunciato che nel corso del 2013 il numero di giorni di lavoro necessari per coprire l’ ammontare delle diverse tasse ed imposte, ha raggiunto la cifra storica di 162, mentre nel 2000 ne occorrevano solo 150 ed oggi in Europa la media si attesta sui 132.

Questo dato già da solo anticipa il secondo allarme lanciato dall’ indagine del Cer. Oltre alla quantità delle tasse da pagare quello che grava sulle spalle delle imprese italiane è anche il carico di lavoro, cioè di ore di lavoro, quindi, richieste dall’ adempimento delle pratiche fiscali e burocratiche, che si aggira sulle 269 l’ anno.

A questo quadro precario si aggiunge poi la drastica riduzione del potere d’ acquisto delle famiglie italiane, che hanno perso in media 3.400 euro e arriveranno a recuperarlo, secondo le stime solo nel 2036.

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