Squinzi punge Renzi e provoca sulle aziende italiane che vanno all’estero

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 Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi è intervenuto con un commento sull’incontro tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la cancelliera tedesca Angela Merkel dei giorni scorsi. Squinzi si è mostrato critico e ha affermato: “Devo sfatare il clima idilliaco descritto per l’incontro di lunedì tra la Merkel e Renzi. Lei è molto austera nei nostri confronti. Non è che ci abbia accolto a baci e abbracci”.

Il Presidente di Confindustria ha specificato che la Merkel ha detto di non derogare dalle regole e, quindi, chi commenta l’incontro come una maggiore apertura della Germania probabilmente si sbaglia.

 

Per Squinzi andiamo peggio del previsto

 

Giorgio Squinzi ha poi scherzato sul voto che darebbe a Renzi in questa parte iniziale del suo governo affermando: “Credo che sia ancora a casa a prepararsi. Quando risponderà alle interrogazioni, formeremo i giudizi”.

Il Presidente del Consiglio Renzi è sembrato irritato e ha detto: “Che ne sa Squinzi del mio colloquio con la Merkel? Lui non c’era”.

Il presidente dell’associazione degli industriali ha poi parlato delle difficoltà delle aziende in Italia facendo riferimento alla sua personale azienda: “Anche oggi mi hanno offerto il Canton Ticino per il nuovo Head quarter aziendale. Se le lungaggini burocratiche mi fanno aspettare 4 o 5 anni ci penso”. Squinzi si riferisce alla sua Mapei e ha fatto queste affermazioni in un incontro alla regione Lombardia. Il problema della burocrazia pesa molto per le aziende. Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha risposto “Non ci pensare nemmeno” e Squinzi lo ha rassicurato “Dobbiamo creare le condizioni perché le imprese lombarde non vadano all’estero”.

 

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