Quando si paga il bollo auto

 Il bollo auto è indispensabile per circolare in sicurezza con la propria autovettura. Il fatto è che non molti sono informati su questa “tassa” che a differenza dell’assicurazione, va sempre pagata anche se l’auto è ferma per anni, per decenni, in garage.

Le polizze RCA più convenienti d’Italia

L’assicurazione può essere sospesa oppure può essere allungata e accorciata a piacimento. In fondo la copertura di una polizza sinistri è utile se l’auto è usata, mentre il bollo, indipendentemente dalla frequenza d’uso del mezzo, deve essere pagato. Il bollo, tanto per essere chiari, non è una tassa di circolazione ma come il Canone RAI è da considerarsi una tassa di possesso. 

Tanto che il calcolo di questa imposta dipende dai Kilowatt della macchina e anche dal suo impatto sull’ambiente. Si pagherà molto di più per un euro 0 o per un euro 1 piuttosto che per un’auto elettrica. I dati per il conteggio possono essere reperiti dal libretto di circolazione.

Abolito tacito rinnovo RC Auto

Per quanto riguarda la scadenza, il bollo va pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza del precedente contrassegno. Mentre per le assicurazioni qualcosa è cambiato. Le compagnie devono fornire preventivo ed attestato di rischio al conducente prima della scadenza dell’assicurazione e questo deve rinnovarla prima che scada.

Dove le auto costano di più

 L’Economist, con i suoi famosi grafici, cerca di prendere in esame i costi legati alle auto e di chiarire in quale parte del mondo, avere un veicolo di proprietà è più costoso per via delle spese legate all’assicurazione, al carburante e via dicendo.

Tra le città più care del mondo rientra anche Roma ed è per questo che abbiamo preso in esame questa ricerca.

I kit omologati non escludono l’inerenza

Cosa ha reso i costi della macchina insostenibili nel tempo? In primo luogo l’aumento delle spese per il carburante, poi la crisi economica e la crescita dei costi di manutenzione che oggi risultano più altri che in passato. Alla fine, in una macchina, s’investono moltissime risorse di denaro. L’Economist, o meglio la società affiliata alla rivista di economia, l’Economist Intelligence Unit, ha messo in fila tutte le città in cui avere un’automobile più essere davvero esoso.

Nel grafico che costituisce la classifica, per ogni metropoli è usata una barra bicolore: in blu scuro sono indicati i costi d’acquisto dell’auto con riferimento ai prezzi del 2010 e in azzurro si aggiungono i costi di “mantenimento” dei tre anni successivi all’acquisto.

Cosa bisogna sapere delle assicurazioni che cambiano

Il risultato è che le prime cinque città in cui avere una macchina costa di più sono Shanghai che conquista la medaglia d’oro, poi San Paolo in Brasile che ha la medaglia d’argento e la medaglia di bronzo di Delhi. L’Italia è fuori dalle posizioni che contano? Niente affatto visto che Roma è al quarto posto, seguita da Sydney, Berlino, Amsterdam, Mosca, Parigi e Londra.

I kit omologati non escludono l’inerenza

 Anche se s’installa un kit omologato su una macchina, questa non può essere considerata “ad uso ufficio” con i conseguenti benefici fiscali, quindi il kit non giustifica la deducibilità dei costi o la detraibilità dell’IVA. Il discorso cambia se il kit è permanente, se cioè rappresenta un’attrezzatura istallata “una volta per tutte”. E’ questo il senso della sentenza della Corte di Cassazione numero 7896 del 28 marzo scorso.

Pronto il risarcimento per alcuni assicurati

Il pronunciamento è arrivato alla fine della disamina di un fatto importante. L’Agenzia delle Entrate ha inviato degli avvisi di accertamento relativi all’IRPEF, all’IRAP e all’IVA per gli anni d’imposta 2002 e 2003 per un geometra. Il motivo della contestazione nasce dal fatto che secondo l’Erario ul geometra aveva detratto l’IVA per l’acquisto di una macchina e aveva anche detratto i costi legati al suo utilizzo.

Cosa bisogna sapere delle assicurazioni che cambiano

Invece, alla luce degli atti previsti per l’immatricolazione, non risultava che l’automobile fosse ad uso ufficio e comunque non era chiaro che il veicolo fosse strumentale all’attività da libero professionista.

L’Agenzia delle Entrate ci ha voluto vedere chiaro dopo una notifica, da parte delle Fiamme Gialle, inviata allo stesso contribuente. La Finanza, infatti, aveva effettuato una ricerca su diversi autoveicoli per capire quali fossero in circolazione per uso ufficio, con regolare immatricolazione e quali al contrario non avessero i documenti in regola nonostante i benefici fiscali.

Marchionne chiede stabilità politica ed economica

 Dal Salone dell’auto di Ginevra l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, fa luce su quelle che sono le prime necessità del gruppo in questo particolare momento storico e politico, alla volta delle sfide finanziarie ed economiche che attendono il Lingotto.

Secondo Marchionne, dunque, alla Fiat sarebbe ora estremamente necessaria la certezza della governabilità del Paese, poiché una situazione di instabilità politica crea instabilità economica anche nei mercati, comparto auto compreso. Sarebbe poi necessaria la sicurezza di continuare a percorrere la strada dell’euro, perché solo il mantenimento della moneta unica europea crea le giuste condizioni per il proseguimento degli investimenti.

Confermata la crisi del settore auto UE

Queste sono quindi le due condizioni che Marchionne presenta come prioritarie per il gruppo al fine di riuscire ad affrontare quelle sfide che la Fiat si accinge ora a superare. Dal lato finanziario, infatti, il gruppo cerca un accordo con Veba per rilevare l’ultima parte dei  titoli Chrysler ed evitare la quotazione. Dal punto di vista economico, invece, il Lingotto si propone di migliorare i risultati conseguiti durante l’anno passato, usando il mercato USA come traino, nonostante il cambio sfavorevole.

Continua la crisi dell’auto

Marchionne, infine, si dice poi preoccupato, in generale, per le condizioni economiche degli italiani, che, a corto di disponibilità economiche, sono costretti a rinunciare anche all’auto, rinuncia di cui soffre pure la Fiat stessa.

Per l’auto calo di vendite in Europa

Secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei produttori europei, la vendita di auto in Europa è in diminuzione. Nei Paesi europei il calo è dell’8,5% a Gennaio, con un dato che è il peggiore dal 1990. Il mercato dell’auto in Europa è quindi in crisi.

Anche Peugeot Citroen in crisi

In Italia il calo delle vendite è sostanzioso con il -17,6%, mentre le vendite della Fiat in Europa sono diminuite del 12,4% nel confronto con il mese di Gennaio dello scorso anno. Le immatricolazioni per la Fiat scendono del 4%. Scendono anche le quote di mercato per il gruppo Fiat in Europa che in un anno sono passate dal 6,9% al 6,6%, mentre per il marchio Fiat c’è un aumento dal 4,9% al 5,1%.

Renault guadagnerà di più producendo in Francia

In particolare, il Gruppo Fiat cresce nel Regno Unito con i volumi che aumentano del 6,9%. Ci sono miglioramenti anche nei mercati minori, come in Belgio e Lussemburgo, dove c’è la crescita più alta che è del 63,2%, o in Svezia con il 18,4%, in Austria con l’8,9% e in Danimarca con l’8,4%.

Le automobili della Fiat più vendute si confermano la Panda e la 500, che fanno parte del segmento A e hanno rispettivamente 15,6% e il 12,3% di quota. La 500L fa un ottimo risultato arrivando al secondo posto nel suo segmento con il 14,85% di quota. Bene anche la Punto e la Freemont che sono tra i primi dieci dei loro segmenti.

Entro fine Marzo i nuovi incentivi sulle auto

 È prevista in tempi brevi l’attuazione della misura sugli incentivi per le auto contenuta nella Legge Sviluppo dello scorso anno. Entro fino Marzo si dovrebbe quindi partire con gli incentivi per l’acquisto di auto ecologiche con 100 milioni di Euro che sono messi a disposizione dallo Stato.

Compra un auto nuova e pagala in 7 anni

Questi sono i tempi e le modalità per gli incentivi, a parte eventuali imprevisti. Infatti, il provvedimento è all’esame della Corte dei Conti che ne dovrà valutare l’attuabilità e poi si passerà alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Le agevolazioni per il triennio 2013-2015 considerano 120 milioni con le maggiori facilitazioni che riguardano le auto aziendali e quelle a uso pubblico. Per usufruire delle agevolazioni le auto devono essere ecologiche e quindi a bassa emissione. Per il 2013 il fondo prevede 4,5 milioni di Euro per l’acquisto di auto con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km e un fondo di 35,5 milioni di Euro per chi acquista auto con emissioni non oltre i 120g/km e che riguardano aziende o uso di terzi come nel caso dei taxi, dei liberi professionisti, dell’autonoleggio ecc.

Per avere le agevolazioni bisogna rottamare un’auto che abbia più di 10 anni e che si possiede da almeno un anno. Per le auto nuove acquistate il contributo sarà del 20% sul prezzo fino ad un massimo di 5 mila Euro per le vetture con emissioni di CO2 che sono meno di 50 g/km. Per le auto con emissioni tra 51 e 95 g/km il contributo è del 20% fino a un massimo di 4 mila Euro. Per le auto con emissioni di CO2 tra i 96 e i 120 g/km il contributo è del 20% fino a un massimo di 2 mila Euro.

Anno nero per i prestiti auto/moto

 Molto spesso si fa una differenza basilare tra mutui e prestiti: i mutui sono richiesti per l’acquisto di una casa o per spese importanti come la ristrutturazione di un immobile, mentre i prestiti sono finalizzati a piccoli acquisti ad esempio quello dell’auto o della moto.

Le evoluzioni del mercato dell’auto

Ragionando in questi termini si arriva a dire che il 2012 è stato un anno davvero duro per il mercato degli scooter e delle moto. La considerazione parte dall’analisi del panorama dei prestiti. Il mercato delle moto, da anni, è inserito in un trend negativo che si è acutizzato l’anno scorso.

Basta prendere i dati dello scorso dicembre per comprendere che le immatricolazioni, rispetto al 2011, sono in calo del 29,8 per cento. 

Il caro polizza spiegato da CercAssicurazioni

Se poi si entra nel dettaglio dei vari segmenti di mercato, come ha fatto PrestitiSupermarket, si scopre che il comparto moto è quello che ha sofferto meno di tutti, in fondo, visto che il calo delle immatricolazioni è stato soltanto del 14,6 per cento, mentre per gli scooter la flessione è stata del 36,2 per cento. Se poi si va a finire ai cosiddetti cinquantini, allora si scopre un baratro del -40,5% di immatricolazioni.

Le cause della situazione sono da rintracciare soprattutto nell’incremento della disoccupazione nelle fasce più giovani della popolazione che sono anche quelle maggiormente interessate a questo tipo di acquisti.

Crollo mercato auto dell’Ue: si scende ai livelli del 1993

 Il mercato dell’automobile in Europa è in crisi. I dati sulle vendite non lasciano spazio a dubbi. I dati sono stati pubblicati dall’associazione dei produttori Acea. Nel 2012 le vendite sono state poche e si è registrato il livello più basso dal 1995. In particolare, la diminuzione di vendite in Europa è stata dell’8,2%, il dato peggiore dal 1993.

Da cosa può dipendere la crisi dell’auto?

Tra i Paesi europei, in Italia il calo è stato del 19%, il dato più alto in tutta Europa, in Francia del 13,9% e in Spagna del 13,4%. Tiene la Gran Bretagna, in cui si registra un aumento del 5,3%, e diminuisce di poco la Germania con il 2,9%.

Auto, Cina pronta a sorpassare l’Europa nel 2013

Per quanto riguarda le immatricolazioni, a dicembre in Europa c’è stata una diminuzione del 16,3%. In Italia il dato è più alto con il calo del 22,5%. In Spagna la diminuzione delle immatricolazioni è stato del 23%, in Francia del 14,6% e in Germania del 16,4%. Le immatricolazioni sono aumentate in Gran Bretagna del 3,7%.

Fiat molto bene a dicembre negli Stati Uniti

Tra le case automobilistiche, la Volkswagen è prima, seguita da Peugeot Citroen e Renault. La Fiat è al settimo posto a poca distanza dalla Bmw che è sesta. La quota di mercato è del 6,4% per tutti e due.

Volkswagen ambasciatrice Made in Italy

Volkswagen si autoproclama ambasciatrice del Made in Italy. L’azienda tedesca sente questa responsabilità, che divide volentieri con Ducati e Lamborghini, due marchi italiani, che afferma con orgoglio. Ambasciatrice del Made in Italy “in tutto il mondo”. Così dicono alla Volkswagen. Affermazioni che, inevitabilmente, scatenano diverse polemiche.

Detroit, domenica sera. Una conferenza stampa atta ad illustrare gli ottimi risultati ottenuti nel 2012 da Volkswagen, durante il giorno prima dell’apertura dell’Auto Show diventa terreno per discussioni accese.

Tutto inizia con le dichiarazioni dell’amministratore delegato del gruppo di Volfsburg, Martin Winterkorn. Dichiarazioni fatte con il petto in fuori. Winterkorn ha appena dato l’avvio per un progetto che costerà all’azienda 50 miliardi di euro in termini di investimenti. Il progetto porterà l’azienda a diventare il primo gruppo automotive mondiale entro 5 anni. La strada da percorrere è quella giusta per Winterkorn. Sarà percorsa fino al 2018.

L’ad di Vokswagen lo dice mentre chiama sul palco i suoi collaboratori più stretti. Successivamente all’annuncio del varo del piano,  Winterkorn lascia un po’ di risultati alla platea: “Lo scorso anno abbiamo superato per la prima volta il tetto dei 9 milioni di auto vendute nel mondo: 9,1 milioni, per la precisione”.

La domanda é: perché ambasciatrice del Made in Italy? E’ lo stesso Winterkorn a rispondere. I numerosi collaboratori italiani e il design italiano studiato a Volfsburg ne sono la prova.

Chissà come l’avranno presa Ducati e Lamborghini.

 

ConTe propone Clear Box

 Clear Box è un dispositivo telematico che vuole fare in modo che gli assicurati ConTe provino i vantaggi del “controllo satellitare”.

Il dispositivo in questione è curato dal Gruppo MetaSystem ed in particolare dal OCTO Telematics Italia. Di base la tecnologia proposta è quella GPS e GSM/GPRS.

Clear Box, quindi, diventa la scatola nera della macchina dell’assicurato, quindi, in caso di sinistro riesce non solo a fornire la localizzazione del veicolo accelerando le procedure di assistenza, ma riesce anche ad essere d’aiuto nei casi di furto, oppure quando si riceve ingiustamente la comunicazione di una multa stradale.

ConTe promette ai suoi assicurati di fornire loro uno sconto sulla polizza nel caso in cui decidano di installare Clear Box sull’auto. L’installazione del dispositivo, tra l’altro, è gratuita. In più si ottiene uno sconto del 10 per cento sulle polizze incendio e furto e si può evitare l’indecisione sull’attribuzione di responsabilità in caso d’incidente.

Per acquistare la famosa scatola nera è necessario allora rivolgersi ad un consulente della compagnia contattando un numero diverso sulla base del fatto che si è nuovi clienti della compagnia o clienti già registrati nel DataBase di ConTe.

I nuovi clienti devono far riferimento all’800 922 988, mentre i clienti di ConTe devono chiamare l’800 922 239. Il numero è raggiungibile da telefono fisso.