Come effettuare la registrazione al servizio Sister dell’Agenzia delle Entrate

 Che cosa è il servizio Sister dell’Agenzia delle Entrate

In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che la piattaforma Sister è la piattaforma online dell’Agenzia delle Entrate che consente a determinati soggetti, come comuni, istituzioni, professionisti e imprese di effettuare consultazioni di dati – come visure e ispezioni catastali, presentazioni di documenti – come Pregeo e Docfa, e di effettuare pagamenti relativi al mondo delle proprietà immobiliari italiane.

Che cosa è il servizio Sister dell’Agenzia delle Entrate

 Numerosi sono i servizi online che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione di tutti gli utenti italiani. In alcuni post pubblicati in precedenza abbiamo avuto modo di conoscere più da vicino le caratteristiche e le modalità di funzionamento di due grandi piattaforme, Entratel e Fisconline, che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione di tutti i contribuenti per l’invio di atti e dichiarazioni.

Verso la riforma del catasto

 Nella giornata di ieri, martedì 17 settembre, il nuovo testo della Riforma del catasto italiano ha ottenuto il primo sì in commissione e si è avviata, quindi, a procedere verso lo step successivo, che è già fissato per la metà della prossima settimana, quando la riforma passerà in Aula alla Camera. La Camera, nel frattempo, avrà già espresso il proprio parere sul Decreto IMU, ma ormai il testo di Riforma del catasto sembra aver preso una direzione definitiva.

Anche il diritto di rettifica nel nuovo ddl sulla riforma del catasto

 Proprio in questi ultimi giorni il Parlamento ha accelerato il ritmo di lavoro sul disegno di legge che andrà a sostanziare la futura riforma del catasto, che vedrà la luce nel 2014 e sarà uno degli assi portanti della parallela riforma della tassazione sugli immobili, alla quale spetterà il compito di risolvere una volta per tutte la complessa vicenda dell’ IMU – l’ Imposta Municipale Unica.

Le principali novità della riforma del catasto

 Proprio in questi giorni il Parlamento sta lavorando assiduamente sul testo del nuovo disegno di legge che traccerà le direttive della futura riforma del catasto, da tempo riconosciuta come una delle “emergenze” amministrative e fiscali del Paese.

Un sito unico per Agenzia delle Entrate e catasto

 La semplificazione inizia dal web. E’ già attivo infatti il sito dell’ Agenzia delle Entrate all’ interno del quale sono confluiti anche gli strumenti precedentemente messi a disposizione dall’ Agenzia del Territorio, che è stata appunto accorpata, dal punto di vista informatico, a quella delle Entrate.

Come andrebbe riformato il Catasto?

 Questa mattina al Senato Alessandro Buoncompagni (Servizio Rapporti Fiscali) e Sandro Momigliano (Servizio Studi di Struttura economica e finanziaria) di Bankitalia hanno presentato il testo della relazione sull’Imu nel quale si parla della necessità di una riforma del Catasto italiano per evitare che dalla riforma dell’Imu si possano generare ulteriori fenomeni di iniquità sia orizzontale sia verticale, come sta accadendo in questo momento.

► Bankitalia: riformare il catasto e versare il gettito Imu ai comuni

Il rischio che si corre è quello di favorire i ricchi, perché il Catasto italiano non è aggiornato da più di venti anni e in questo periodo si è venuta a creare una forte discrepanza tra i valori catastali e di mercato degli immobili italiani, discrepanza che tende a crescere con l’età degli immobili: più bassa per quelli di più recente registrazione, prevalentemente edificati in aree periferiche, e gradualmente più alta con il crescere dell’età delle costruzioni che generalmente sono localizzate in aree più centrali.

Per questo motivo Bankitalia suggerisce che si provveda al più presto possibile ad una revisione delle tariffe d’estimo e dei principi di classamento. Nello specifico si dovrebbe provvedere a ridefinire gli ambiti territoriali del mercato immobiliare e, in base a questi, rilevare i prezzi di mercato e i canoni di locazione che dovranno essere poi utilizzati come punto di riferimento per stimare i valori patrimoniali e le rendite da iscrivere nel catasto.

► Drastico calo delle compravendite immobiliari

Si dovrebbe poi procedere a rideterminare la destinazione d’uso dei fabbricati e, soprattutto, utilizzare i metri quadri (o cubi nel caso di edifici ad uso pubblico) e non più i vani come unità di misura.

I motivi della riforma del catasto

 Gli effetti riguardanti il peso che le rendite catastali possono avere sulla vita di ogni giorno sono ormai noti a tutti.

Tutto è cominciato da quando gli esborsi per la nuova tassa sugli immobili, l’Imu , sono arrivati a livelli fino ad allora sconosciuti con la vecchia Ici. Cosa è accaduto? E’ successo, come tutti ormai sanno, che il governo precedente guidato dal presidente Monti, contestualmente all’introduzione della nuova imposta sulle abitazioni, stabilì che il coefficiente di rivalutazione da applicare alla rendita lievitasse fino al 60%.

Una decisione che naturalmente ha incrementato notevolmente il valore degli immobili facendo proporzionalmente aumentare di molto l’Imu stessa. Ora però, una fonte molto autorevole dice che in effetti questo meccanismo che fa capo appunto al catasto non funziona correttamente, o meglio, crea delle enormi iniquità.

La fonte in questione è Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle entrate, la persona più indicata a intervenire su questioni di questo tipo. Una precisazione quella di Befera che da una parte è servita innanzitutto a chiarire, per parte sua, che la colpa degli elevati esborsi dell’Imu non è da imputare certo all’Agenzia delle entrate, quanto ad una normativa sul catasto che andrebbe profondamente rivista.