Crolla il potere d’ acquisto delle famiglie italiane
L’ Istat rileva che le famiglie italiane hanno ridotto la spesa per i consumi dell’ 1,6% e hanno visto il loro potere d’ acquisto ridursi del 4,8%.
L’ Istat rileva che le famiglie italiane hanno ridotto la spesa per i consumi dell’ 1,6% e hanno visto il loro potere d’ acquisto ridursi del 4,8%.
In Italia il calo di consumi non frena gli sprechi: 76 kg di cibo pro capite finiscono ogni anno nella spazzatura.
I giovani italiani usufruiscono supporto finanziario delle famiglie fino ad età abbastanza avanzata e non possono permettersi un alloggio proprio.
La recessione e la crisi hanno talmente fiaccato le aspirazioni dei giovani italiani, che pur di lavorare sarebbero ormai disposti alle mansioni più umili, agli stipendi più ridotti e addirittura all’ espatrio.
Contratti a tempo determinato, apprendistato, Partite Iva e licenziamenti saranno materia di discussione per gli interventi a costo zero del nuovo piano occupazione.
Misure a costo zero e interventi più pesanti da realizzare forse attraverso una futura manovra. Ma intanto da domani si discute con sindacati e imprese.
Gli Italiani risparmiano sulla spesa per alimentari e bevande, ma continuano ad andare al ristorante.
Tra TARES, IVA e IMU, ogni famiglia dovrà sborsare circa 734 euro in più dell’anno scorso. Ecco i conti della Federconsumatori.
300 milioni in meno nel gettito delle entrate fiscali: questo potrebbe essere, secondo Confesercenti, l’effetto boomerang dell’aumento IVA previsto per luglio.
Stangata da 135 euro in arrivo per le famiglie italiane: con l’aumento dell’IVA subiranno rincari i beni di maggior consumo.