Italia e Russia firmano diversi accordi commerciali

 Produttiva visita in Italia del Presidente della Russia Vladimir Putin. Il vertice Italia-Russia di Trieste ha portato a diversi accordi. Gli accordi commerciali siglati sono 28 e poi ci sono 7 accordi governativi e un protocollo di intesa. Soddisfatto il Presidente del Consiglio Enrico Letta che ha parlato della necessità di trasformare questi accordi in fatti concreti utili alle imprese, all’aumento dei posti di lavoro e ai settori della ricerca, della cultura e della salute.

Letta annuncia interventi per ritornare sotto il tetto del 3% del deficit

 Dall’America, dove sta completando attualmente il suo viaggio il Presidente del Consiglio Enrico Letta, arrivano novità importanti per l’Italia, che solo da poco tempo a questa parte ha preso coscienza dell’esistenza di quello sforamento dei conti pubblici che hanno portato il rapporto debito – PIL a superare la soglia concessa del 3%. Solo alcuni giorni fa, infatti, come è noto, l’esecutivo ha dovuto inserire all’interno del Def, il Documento di Economia e Finanza le previsioni  relative alla situazione economica che attende il Paese nei prossimi mesi e al capitolo debito pubblico, si è stati purtroppo costretti ad essere realisti e a scrivere il fatidico valore del 3,1%.

I politici che guadagnano di più

 Il 27 luglio 2013 il la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha diramato una comunicazione – Trasparenza: pubblicata la sezione “Organi di indirizzo amministrativo” – con la quale rende noto che è stata resa disponibile on line la situazione patrimoniale dei politici italiani.

Ad essere resi noti i dati patrimoniali del Presidente del Consiglio Enrico Letta, del Vice Presidente e Ministro dell’Interno Angelino Alfano, del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi e dei Ministri senza portafoglio Enzo Moavero Milanesi (Affari europei), Graziano Delrio (Affari regionali e Autonomie), Carlo Trigilia (Coesione territoriale), Dario Franceschini (Rapporti con il Parlamento e coordinamento attività di Governo), Gaetano Quagliariello (Riforme costituzionali), Cécile Kyenge (Integrazione) e Gianpiero D’Alia (Pubblica amministrazione e semplificazione).

I politici più ricchi

Cecile Kyenge: 38.538

Andrea Patroni Griffi: 70.377;

Gaetano Quagliariello: 70.377;

Carlo Trigilia: 98.036;

Graziano Delrio: 98.848;

Angelino Alfano (vicepremier, ministro dell’Interno, avvocato): 106.618;

Enrico Letta : 125.252;

Enzo Moavero Milanesi (Affari Europei) : 186.735;

Dario Franceschini: 228.448 euro (provenienti anche dall’attività forense e da quella di scrittore.

Da notare che il Presidente del Consiglio Enrico Letta non ha fatto investimenti finanziari e non possiede auto, mentre Angelino Alfano, il suo vice, ha una situazione patrimoniale molto diversa con  106 mila euro di reddito imponibile a fronte di 38 mila euro di imposta lorda, la proprietà di due terreni agricoli e di due fabbricati ad Agrigento e tre automobili.

Letta invita gli industriali a riprendere la leadership del Paese

 Anche il Presidente del Consiglio Enrico Letta è intervenuto all’ Assemblea di Confindustria, invitando tutti gli industriali italiani a riprendere in mano a leadership industriale del Paese e garantendo alle aziende l’ appoggio del Governo.

Squinzi pone le priorità per la crescita

Il premier ha poi subito aggiunto che la principale sfida che il Governo italiano deve ora affrontare è quella che riguarda l’ occupazione giovanile, sfida che nella giornata di ieri è stata anche sottoposta al vertice straordinario UE di Bruxelles.

> Oggi a Bruxelles il vertice straordinario UE

Il Presidente del Consiglio si è poi trovato anche a rispondere alle parole di Giorgio Squinzi, che ha contestualmente sottolineato i ritardi e le difficoltà della politica nella gestione delle emergenze economiche: Letta ha così garantito che la politica italiana ha ormai imparato la lezione e che il Governo proseguirà sulla strada del reperimento delle risorse, come è già stato fatto in occasione dell’ eliminazione del doppio stipendio per i ministri.

Il prossimo obiettivo dell’ esecutivo sarà infatti quello dell’ abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e quello della riduzione del numero dei parlamentari.

E poiché il discorso è stato tenuto proprio oggi, 23 Maggio, anniversario della strage di Capaci, il premier ha infine rinnovato l’ impegno del Governo nella lotta alle mafie.

Letta non dà tregua agli evasori fiscali

 Il tema dell’elusione delle tasse, nel giorno in cui un rapporto del Senato Usa inchioda Apple, il Premier Enrico Letta ha voluto dire la sua sulla questione. E lo ha fatto illustrando ai parlamentari che domani si parlerà anche del grande tema della lotta alla frode e all’evasione fiscale internazionale.

Così il Premier: “In questa difficile stagione in cui tutti i Paesi membri chiedono sacrifici pesanti ai propri cittadini per il risanamento delle finanze pubbliche, la lotta all’evasione e alla frode fiscale è anzitutto imperativo morale, dovere ineludibile, senza dimenticare che si tratta di un elemento essenziale per assicurare l’equità e la fiducia nell’efficienza del sistema fiscale”.

Il nodo focale della discussione di domani verterà sull’affermazione del principio dello scambio automatico d’informazioni fiscali come standard di trasparenza nelle relazioni tra Stati membri all’interno dell’Unione e tra l’Unione e i Paesi terzi. Si tratta di estendere in questo campo la collaborazione tra autorità fiscali, includendo tutte le tipologie di redditi attraverso una revisione della direttiva del 2011 sulla cooperazione amministrativa.

Il Consiglio europeo dovrà fornire alla Commissione il mandato ad avviare negoziati con Paesi terzi per rafforzare gli accordi in materia di cooperazione fiscale.

Letta ha sottolineato che il Governo vuole che il Consiglio opti per una serie di priorità d’azione per il futuro nel campo dell’evasione e della frode fiscale.

Letta chiederà all’Europa soluzioni durature e concrete

 Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha tenuto questa mattina in Senato un discorso sui temi europei che saranno presentati domani, mercoledì 22 Maggio, al vertice UE di Bruxelles.

Un patto europeo contro la disoccupazione

Numerose saranno infatti le priorità del Governo italiano in quel frangente, dal momento che l’ Italia desidera uscire una volta per tutte dalla procedura di infrazione per eccesso di deficit e ottenere l’ applicazione di politiche che favoriscano finalmente l’ occupazione e la crescita.

La Francia vuole un governo dell’Eurozona

All’ ordine del giorno, nel programma di Letta, ci saranno quindi l’ imposizione di regole di trasparenza bancaria fra gli stati membri, al fine di favorire lo scambio delle informazioni fiscali e combattere l’ evasione e la frode; l’ attuazione di politiche comuni – anche se non convenzionali – che favoriscano l’ occupazione, soprattutto quella giovanile, e superino la rigidità dei rigori di bilancio. Su questo tema dovrà discutere, infatti, il Consiglio europeo che si terrà a giugno.

Nel piano di Letta c’ è poi l’ utilizzo delle energie alternative e l’ esame del pacchetto anti frode in materia di Iva, con le norme che riguarderanno anche la tassazione della sempre più voluminosa  economia digitale.

Quello proposto oggi da Letta, dunque, è un europeismo attivo, che promuove il cambiamento attraverso soluzioni tangibili e durature.

Pensioni, Governo lancia turnover tra senior e giovani

 Il governo Letta si è posto due importantissimi obiettivi. Il primo è quello di creare in poco tempo centomiila nuovi posti di lavoro per i giovani.

Il secondo è quello di rendere un po’ più flessibile la contestatissima riforma delle pensioni, ideata verso la fine del 2011 dall’ex-ministro del Welfare, Elsa Fornero.

L’asso nella manica

Ora, al posto della Fornero c’è Enrico Giovannini, che è pronto al ‘colpaccio’. Giovannini la chiama staffetta generazionale ed è la progressiva e graduale sostituzione, negli organici delle aziende, dei lavoratori più anziani con giovani neo-assunti.

Nello specifico, ai dipendenti ai quali restano ormai pochi anni di carriera prima della pensione, verrà offerta la possibilità di lavorare part-time, ovvero con orari e stipendi ridotti. Contestualmente, tuttavia, l’azienda proseguirà a versare la stessa quantità di contributi prevista per chi fa orario full time, in maniera tale da evitare un taglio dell’assegno pensionistico maturato dal lavoratore.

I dettagli della proposta Giovannini

Nello specifico, se l’impresa deciderà di assumere un giovane (con un contratto stabile o con l’apprendistato) e lo assocerà al dipendente più anziano in un percorso di training professionale, riceverà un sostegno pubblico: la cifra di contributi del lavoratore anziano verrà infatti pagata (almeno parzialmente) dallo Stato.

 

Letta annuncia modifiche alla riforma Fornero

 Il neo Presidente del Consiglio Enrico Letta si trova oggi a Parigi e, da qui, in conferenza stampa, alla presenza del Presidente francese Francois Hollande ha parlato della necessità di apportare delle future modifiche alla riforma Fornero, la riforma del mercato del lavoro, al fine di conferire maggiore flessibilità soprattutto ai contratti a termine.

> Cosa c’è in programma per la disoccupazione giovanile con il nuovo governo?

Quella che l’ Italia sta attraversando, infatti, è per Letta, almeno per quanto riguarda il mondo del lavoro, una fase piuttosto straordinaria in cui il Paese si trova a fare i conti con problemi di recessione.

> I cinque punti del programma economico di Letta

E’ probabile quindi che in questa situazione, in una situazione ancora di incertezza sulle prospettive di ripresa economica, le imprese siano piuttosto caute ad attuare assunzioni a tempo indeterminato. Per questo motivo, almeno fino a quando non troveranno consolidamento le attese prospettive di crescita, si potrebbe avvertire la necessità di rivedere i punti più rigidi della riforma Fornero.

Ora, quindi, bisognerà capire cosa modificare e dare maggiore stabilità alle norme del mercato del lavoro.

Ma la crescita stessa, ci ha tenuto a precisare infine il Presidente del Consiglio, non è una priorità e un problema solo italiano. Quello della crescita è un problema che riguarda l’Europa intera, che deve attuare su questo fonte politiche globali per far ripartire l’economia.

Italia vs Austerity

L‘Italia guida una particolarissima rivolta di stampo europeo per liberarsi per sempre dallo status imposto dalle forme di austerity. L’analisi scaturisce da un articolo pubblicato sul Financial Times. Il giornale inglese ritiene che il nostro Paese, se presa in considerazione la “sua forma mentis di terza economia dell’Eurozona che contempla peraltro il debito più alto della Ue, potrà facilitare un cambio molto importante nelle politiche europee in chiave anti-austerity”. Nell’articolo si mette in evidenza che il nuovo Presidente del Consiglio Enrico Letta ha già fatto una proposta per eliminare il più possibilità l’austerità piuttosto che mettere in archivio misure che portano a fare i grossi sacrifici che hanno fatto Paesi quali la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo”.

Le concessioni fatte all’Italia e di conseguenza agli altri Paesi giugneranno con ogni probabilità dopo le elezioni in Germania di settembre, secondo quanto messo nero su bianco ancora dal Financial Times. Il ragionamento quadra poiché sono sempre di più gli Stati sul punto di realizzare che il sistema di salvataggi associati da austerity abbiano condannato le economia a recessioni eterne e peggiorato i rapporti di debiti.

In ogni caso il Financial Times ha messo in luce che il nuovo Governatore non ha ben chiaro dove troverà le risorse per rispettare gli impegni fiscali chiesti dall’Ue, descrivendo il suo discorso come un atto di equilibrio politico, che mira a conservare l’unità della coalizione alla quale è stato costretto il centrosinistra.

Anche il Wall Street Journal ha scritto che Letta ha fatto una promessa: quella di tagliare le tasse e aumentare gli aiuti per i più poveri senza lasciare il conto alle future generazioni. Il problema resta uno: come potrà finanziare le sue promesse rispettando allo stesso tempo le norme fiscali dell’area europea recentemente corroborate e il nuovo requisito costituzionale dell’Italia di gestire budget equilibrati?

In ogni caso, come sottolinea il quotidiano finanziario statunitense, l’agenda di Letta è farcitissima ed è considerata “ambiziosa” dal WSJ.