Chi guadagna con il dollaro

 Il fatto che l’euro da un bimestre a questa parte sia debole nei confronti del dollaro, aiuta le aziende italiane ed europee che investono in America a stabilizzare i propri capitali. E’ questo quello che si deduce considerando tre aziende europee spinte negli affari da un dollaro forte.

La notizia non è di quelle più importanti perché in realtà è soltanto una constatazione algebrica. Al rafforzarsi di una moneta corrisponde un maggiore valore attribuito alla stessa. Quindi chi ha investito i propri euro nel campo dei dollari, si ritrova con un capitale maggiore che in passato.

A Piazza Affari questa situazione è evidente se si vanno a spulciare i conti di aziende come Luxottica, Autogrill e Finmeccanica che ricavano parecchio denaro, ed oggi anche di più, da quel che hanno investito in America.

Prendiamo ad esempio Finmeccanica che da circa un anno è – come si dice in gergo – in una fase laterale e, se a dicembre del 2011 era ai livelli minimi di rendimento, oggi si assesta sui livelli massimi riguardo gli investimenti in America, passando dal debutto al 2,56 al consolidamento del 4,50 circa.

I prezzi dovuti alla reazione al comportamento del dollaro dovrebbero alzarsi ancora a stabilizzarsi a livelli che per comodità definiamo record. Una cosa simile accade anche per le quotazioni delle altre due aziende nominate.

Mercato ForEx: gli eventi odierni

 Il mercato valutario è periodicamente condizionato da una serie di eventi che riguardano la politica e l’economia internazionale. Cosa potrebbe influenzare oggi il ForEX? Ecco qualche informazione utile per chi si dedica alla compravendita valutaria o per chi investe in questo particolare settore delle opzioni binarie.

Una giornata che è considerata cruciale quella odierna visto che nel calendario economico sono inseriti una serie di appuntamenti importanti che potrebbero far vacillare le quotazioni dell’Euro, dello Yen e del Dollaro americano.

Tutto inizierà con il discorso del Governatore Stevens della Reserve Bank of Australia che dovrà rendere conto della scelta di lasciare invariati i tassi al 3,25%. Una scelta che ha spiazzato gli analisti, i quali si auguravano e prevedevano un taglio di 0,25 punti. Dopo il suo discorso ci potrebbe essere un po’ di volatilità sui mercati.

Nella giornata di oggi è importante anche la decisione della Bank of Japan che deve aprire una finestra sulla politica monetaria del paese. Gli analisti propongono due soluzioni, entrambe in linea con la volontà di un allentamento monetario: il taglio dei tassi o un nuovo programma d’acquisti.

Non mancheranno d’influire sull’Euro le decisioni del meeting salva-Grecia e l’outlook sul mercato manifatturiero tedesco. La giornata si chiuderà con il discorso di Bernanke che dovrebbe anch’egli promuovere una politica di allentamento monetario.

Lagarde: trovare un’intesa sulla Grecia

 Queste ultime ore sono diventate cruciali per la Grecia che nonostante gli aiuti ottenuti fino ad oggi, non è riuscita a mettere in sicurezza i conti dello Stato ed oggi chiede un nuovo finanziamento e un tempo maggiore per restituirlo.

Diventa così fondamentale l’intervento delle istituzioni internazionali. La prima a prendere parola sulla Grecia è Christine Lagarde, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale che – in un’intervista rilasciata alla Reuters, spiega l’importanza di raggiungere un accordo tra i creditori della Grecia.

Un accordo reale e non più promesse ed illusioni. Secondo la Lagarde la Grecia e l’Europa hanno bisogno di questo per raggiungere una tranquillità economica duratura evitando periodi lunghi, come quello attuale, pieni d’incertezza e di episodi che possono incrinare ancora l’economia greca.

Le parole del direttore del Fondo Monetario Internazionale arrivano dopo una dichiarazione un po’ pessimistica di Junker che la settimana scorsa ha espresso i suoi dubbi sulla possibilità che la Grecia riesca a portare il debito al 120 per cento entro il 2020. Il presidente dell’Eurogruppo ha previsto un rinvio almeno di due anni di questa scadenza ma è stata la dichiarazione di sfiducia a fare la differenza.

Si rischia così di posticipare ancora la tranche di aiuti richiesti dalla Grecia. Atene è in attesa di 31,5 miliardi di euro per sbloccare la situazione.

Ue prepara un taglio di 80 miliardi

Il Presidente permanente del Consiglio dell’Ue, Herman Van Rompuy, ha presentato una bozza di bilancio pluriennale per il periodo che va dal 2014 al 2020. Tale bozza prevede un taglio di 80,737 miliardi di euro, rispetto ai 1.091,5 miliardi integrati nell’iniziale proposta presentata dalla Commissione Ue.

Nel contempo, la presidenza Cipriota dell’Unione aveva sperato che i tagli non andassero oltre i 50 miliardi di euro. Van Rompuy, stupendo tutti, ha usato le “maniere forti”. Ora la sua bozza andrà sottoposta al negoziato fra i governi dei Paesi membri, l’Europarlamento e la Commissione europea.

La stessa Commissione non ha gradito i tagli al tetto iniziale, indicando di avere da sempre l’appoggio della maggioranza.

Van Rompuy, nella sua bozza, ha aggiunto un ulteriore taglio di 29,499 miliardi di euro concernente i fondi strutturali (inclusi quelli per le regioni) e in generale per la politica di coesione.  Verteva in 339 miliardi in questo caso la proposta della Commissione Ue.

Risentiranno di enormi tagli anche i fondi per la Politica agricola comune (Pac):

-25,5 miliardi per il periodo 2014-2020, rispetto a quanto proposto della Commissione. Alcune fonti dell’esecutivo comunitario giudicano la bozza parlando di “disastro” per la Pac e di “rischio rinazionalizzazione”.

Nello specifico italiano, l’agricoltura rischia di perdere complessivamente 4,5 miliardi di euro: oltre 2,5 miliardi di aiuti diretti ai produttori e 2 miliardi di fondi per lo sviluppo rurale.

Crescita debole per l’Europa per tutto il 2013

 Nessun miglioramento previsto per il prossimo anno nella zona euro. Le analisi sull’andamento dell’economia in Europa per la seconda metà dell’anno in corso fanno prevedere ancora debolezza sul fronte della crescita.

Il mercato, secondo i dati del bollettino di novembre della Bance Centrale Europea, è riuscito a rimanere stabile per il bimestre luglio/agosto ma non si è visto nessun miglioramento e non ce ne saranno entro la fine dell’anno. Secondo la BCE, infatti

La crescita continua ad essere sostenuta dalle misure di politica monetaria convenzionali e non convenzionali della Bce ma il ritmo di recupero dell’economia sarebbe ancora frenato dal necessario processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario e dalla disomogeneità della ripresa mondiale. I rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro rimangono orientati al ribasso.

Gli interventi che sono stati già fatti per il risanamento dei paesi maggiormente colpiti dalla crisi hanno avuto la loro efficacia ed è importante, quindi, continuare su questa strada. Tutti i paese dell’Eurozona devono fare del loro meglio e

continuare ad impegnarsi per ripristinare posizioni di bilancio solide, in linea con gli impegni assunti nell’ambito del Patto di stabilità e di crescita e con le raccomandazioni formulate nel quadro del Semestre europeo del 2012.

 

Scende l’EUR/USD: una spiegazione

 Quando il mercato è in movimento, il primo settore a subire l’impatto delle oscillazioni è sicuramente quello delle valute. Oggi il ForEX è influenzato dal rapporto tra la moneta unica del Vecchio Continente e il Dollaro americano.

La coppia EUR/USD dopo diversi mesi in cui si era tenuta all’interno del range 1375-2800, ha rotto al ribasso nelle scorse ore e questo dipende dall’incremento di valore della moneta americana. In questo andamento però, la rielezione di Obama c’entra poco, nel senso che ha avuto maggiore incidenza la dichiarazione pessimistica di Draghi sulla condizione della Germania.

Fatta questa premessa c’è da considerare che pesa molto sul ForEX e sulla coppia EUR/USD anche l’incertezza della Spagna nel chiedere aiuti all’Europa e la decisione di Atene di chiedere più soldi per la gestione del debito, da restituire in un lasso di tempo più ampio.

Junker si è dimostrato fiducioso verso Atene che fino a questo momento, con l’ennesimo varo del pacchetto di austerity, è riuscita ad assolvere agli impegni presi con il resto degli stati membri dell’UE.

Sul fronte americano, invece il dollaro è trainato dalle buone sensazioni sulla ripresa americana. Si ha molta paura del cosiddetto fiscal cliff ma gli analisti sono convinti che l’America ce la farà ad uscire dalla crisi.

 

Eurozona salva grazie agli interventi della BCE

 Tutti i paesi della zona dell’euro hanno subito i contraccolpi della crisi, anche la Germania, paese in cui l’economia e sempre rimasta molto solida, inizia ad avere dei problemi.

Ma, secondo gli esperti, il peggio dovrebbe essere passato e, se si è riusciti a evitare le conseguenze peggiori, è stato solo grazie agli interventi mirati della Banca Centrale Europea la quale, anche se a volte ha dovuto prendere delle decisioni impopolari e spesso osteggiata nelle sue scelte, ha fatto in modo che la crisi mondiale distruggesse i mercati dell’Euro.

I mercati stanno registrando dei lievi miglioramenti, che possono essere attribuiti anche alla ripresa dell’economia americana, anche questa lenta e difficile, ma comunque importante, e, soprattutto, la ripresa della domanda da parte dei paesi e delle economie emergenti.

Ma i rischi ancora ci sono. Si tratta soprattutto di rischi legati alla bassa crescita economica, alla crisi del debito sovrano e alla debolezza attuale del sistema bancario, messa ancor più in difficoltà dalla sua frammentazione e dai nuovi titoli di reversibilità. Tra gli strumenti approntati dalla BCE l’Outright Monetary Transactions, ossia interventi mirati al ripristino dei meccanismi di trasmissione della politica monetaria per quanto riguarda i titoli di Stato.

Una medicina a volte amara, quella della BCE, a cui si aggiungono gli interventi per la riforma strutturale necessari nei paesi che hanno subito maggiormente gli effetti della crisi, ma che, lentamente, sta dando i suoi risultati.

 

 

Le borse chiudono la settimana “contrastate”

 I listini europei, in questa settimana, cruciale per l’America dove è stato rieletto Presidente Obama per la seconda volta, sono stati sostenuti proprio dai dati americani che hanno superato le attese degli investitori, soprattutto sul finire della settimana.

Una chiusura, quella di oggi che si può definire contrastata visto che alle perdite registrate a metà della giornata sono seguiti dei recuperi incredibili. Per quello che riguarda Piazza Affari abbiamo assistito ad una giornata davvero molto poco movimentata con il Ftse Mib che è rimasto praticamente fisso perdendo soltanto lo 0,09 per cento.

In particolare hanno fatto da traino tutti i dati sulla fiducia dei consumatori che è salita a livelli che non si registravano più dal 2007. Peccato soltanto per la tensione sul fiscal cliff statunitense e la preoccupazione per la crisi del debito europeo. 

A Piazza Affari ha guadagnato terreno Finmeccanica grazie alla conferma del piano di dismissioni dell’azienda. Allo stesso modo Telecom ha registrato qualche aumento dovuto a dati trimestrali in linea con le attese, ma soprattutto risultati che consentono all’azienda di mantenere gli obiettivi del 2012.

Non sono andati altrettanto bene titoli come Mediolanum e Autogrill che invece la settimana scorsa avevano fatto registrare performance interessanti. Riguardo i cambi si deve tener presente del calo dell’euro rispetto al dollaro.

Produzione e distribuzione dei nuovi euro

Appare opportuno fornire alcune informazioni circa il modo in cui i nuovi euro, rilasciati nel 2013, saranno prodotti e distribuiti. Attenendoci al Comunicato Stampa ufficiale inerente alla Serie “Europa”, possiamo suddividere in tre micro-argomenti le notizie da sapere.

RIPARTIZIONE DELLA PRODUZIONE PER UNA MAGGIOR EFFICIENZA

“L’eurosistema stabilisce il fabbisogno di produzione annuo di banconote e assegna i rispettivi volumi alle BCn. Queste provvedono quindi a una determinata quota di produzione per uno o più tagli, sia direttamente, sia affidando questo compito a fornitori accreditati”.

PRODUZIONE DELLE BANCONOTE IN EURO

“La serie ispirata a europa, proprio come quella corrente, sarà stampata su carta di cotone, che dona una particolare sonorità e consistenza. Alcune caratteristiche di sicurezza, quali la filigrana o il filo di sicurezza, sono integrate nella carta stessa durante il processo di fabbricazione. La carta è poi distribuita alle officine carte valori ubicate in europa che producono le banconote. Le officine sono protette da sofisticati sistemi di sicurezza. nel processo di fabbricazione sono impiegati diversi tipi di lastre e inchiostri speciali, nonché varie tecniche: stampa offset e calcografica, applicazione dell’ologramma e stampa serigrafica per il numero di colore cangiante.”

SICUREZZA

“Un sistema comune di controllo della qualità assicura standard identici per tutte le banconote. Centinaia di test, manuali o automatizzati, sono eseguiti in ogni fase del processo produttivo. una volta effettuati i controlli di qualità e accertata l’aderenza alle specifiche tecniche, i biglietti sono confezionati in base al taglio e custoditi in camere blindate prima della distribuzione”.

DALLE OFFICINE CARTE VALORI ALLE TASCHE DEI CITTADINI

“Le banconote sono trasportate presso le BCn e custodite nei caveau. nel maggio 2013 le banche e gli istituti analoghi inizieranno a immettere in circolazione i nuovi biglietti da €5 attraverso i canali consueti (sportelli o casse prelievo contanti). Si prevede che entro l’autunno 2013 le nuove banconote da €5 saranno più diffuse di quelle della prima serie”.

Attivato il portale per conoscere il nuovo Euro

Le nuove banconote Euro saranno introdotte nel 2013. Tutto è pronto per il grande lancio e ovviamente BCE e BCN stanno pensando alla migliore forma di promozione e comunicazione dei biglietti.

La sicurezza, nonché le caratteristiche e le regole che ruotano intorno alle banconote della nuova serie dell’Euro sono fattori fondamentali, da divulgare correttamente alla popolazione europea.

Per queste ragioni, il comunicato stampa ufficiale rilasciato dalla Banca Centrale Europea e riguardante la serie “Europa” recita:

“Le nuove caratteristiche di sicurezza saranno efficaci soltanto se facilmente riconoscibili dagli utilizzatori. Per conseguire questo obiettivo, nel 2013 la BCe e le BCn dell’eurosistema condurranno in tutta l’area dell’euro una campagna di informazione sulla serie ispirata a europa.Il compito di assistere la BCe è stato assegnato, a seguito di una gara d’appalto pubblica, all’agenzia creativa Havas Worldwide e a Media Planning Group (MPG) del gruppo Havas Media. È attualmente in preparazione una campagna per il lancio della serie “europa” e della nuova banconota da €5 che sarà condotta attraverso vari canali”.

Gli utilizzatori, dunque, devono conoscere e riconoscere le caratteristiche di sicurezza delle banconote della nuova serie. Nel prossimo anno, pertanto, BCE e BCN daranno il via a una campagna di informazione atta alla diffusione dei materiali.